Stellantis, protesta davanti allo stabilimento chiuso dal 10: “Garanzie subito”

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POMIGLIANO D’ARCO  – “Il Governo deve dialogare adesso con Stellantis per garantire i livelli occupazionali e produttivi nelle fabbriche, magari anche utilizzando i fondi Pnrr, da vincolare alla riconversione degli stabilimenti”.

Lo ha affermato Mario Di Costanzo, responsabile automotive della Fiom di Napoli, nel corso dell’assemblea con i lavoratori svoltasi stamattina davanti allo stabilimento Stellantis di Pomigliano d’Arco, chiuso dal 10 settembre della scorsa settimana a causa della carenza di semiconduttori. All’assemblea hanno preso parte diverse decine di lavoratori della fabbrica di Pomigliano e del reparto logistico di Nola, preoccupati per i continui stop dovuti alla carenza di componentistica. Di Costanzo ha anche affermato che presto “potrebbe rendersi necessaria un’iniziativa davanti al Mise per chiedere al Governo un suo celere intervento”.

 

“Dopo due mesi di fermo – ha spiegato il sindacalista – siamo stati costretti ad un’assemblea pubblica non retribuita durante l’ennesimo giorno di cassa integrazione. Questo perché riteniamo fondamentale informare i lavoratori di quanto sta accadendo e per sensibilizzare l’intervento delle istituzioni locali e nazionali, non possiamo aspettare che sia troppo tardi. Devono essere garantiti i livelli occupazionali e l’azienda dovrebbe implementare le missioni produttive. A Pomigliano – ha concluso Di Costanzo – si sta finalmente realizzando, dopo anni di ritardi, il piano annunciato da Marchionne con l’arrivo di un nuovo modello Alfa, ma restano i dubbi sul modello Panda, che aspettano ancora risposte concrete”.