Alla cerimonia sarà presente, oltre al Sindaco di Somma Vesuviana, dott. Salvatore Di Sarno, anche Ciro Liguoro, l’unico superstite della strage e attualmente presidente dell’Associazione Caduti della Flobert.
La concelebrazione, alla presenza di Don Nicola De Sena e Don Rolando Liguori, dell’intera Comunità interparrocchiale di San Pietro, San Michele e San Giorgio, è nata in sinergia con l’Archivio storico cittadino e l’Associazione Caduti della Flobert.
Il 9 aprile 2025 alle ore 19.00 nella Chiesa di San Giorgio Martire di Somma Vesuviana, una Messa solenne ricorderà le vittime della strage della Flobert dell’11 aprile 1975. Ricorre, infatti, quest’anno il 50esimo anniversario dello scoppio della fabbrica che produceva proiettili per armi giocattolo: un tragico evento che vide la morte di ben dodici operai.
Una strage, ancora oggi, viva nel cuore e nel ricordo del Comune di Sant’Anastasia, ma anche della vicina Città di Somma Vesuviana. Era l’11 aprile del 1975, alle ore 13:25, quando in contrada Romani una terribile deflagrazione falciò la vita di questi uomini, lasciando un solo superstite: Ciro Liguoro. Somma pagò il più alto tributo, in termini di vite umane, con ben sei vittime:
. Allocca Michele, nato il 7 febbraio 1943 in Masseria Cerciello da Alfonso e da Cerciello Filomena;
. Barra Mariano, nato l’8 maggio 1951 in via Malacciso da Salvatore e Anna Bocchino;
. Cerciello Giovanni, nato il 4 gennaio 1936 in via Cerciello da Clemente e Rosa Auriemma, sposato il 21 marzo 1971 con Cimmino Teresa;
. Esposito Michele, nato l’8 maggio 1941 da Pasquale e Assorbente Sara, residente in Somma Vesuviana in via Vignariello;
. Mosca Giuseppe, nato il 24 maggio del 1955 da Luigi e Perna Romano Francesca, residente in Somma Vesuviana in Lagno Macedonia;
. Sorrentino Giuseppe, nato il 29 giugno 1953 in Lagno Macedonia da Umberto e Raia Pasqua.
Gli altri nomi furono: Antonio Tramontano, 21 anni; Antonio Savarese, 23 anni; Giovanni Esposito, 25 anni; Antonio Frasca, 25 anni; Giovanni Caruso, 35 anni; Vincenzo Florio, 42 anni.
L’evento, certamente, segnò terribilmente la vita dell’intero territorio vesuviano. In quella fabbrica, spazzata via dalla forte deflagrazione, c’erano i sogni, le speranze e i progetti di vita di quelle persone. Un evento che smosse le coscienze del mondo del lavoro e della società civile. Circa trentamila cittadini parteciparono per esprimere cordoglio e solidarietà alle famiglie.
Le celebrazioni del 50° Anniversario continueranno con un ricco programma l’11 aprile nel vicino Comune di Sant’ Anastasia. L’ iniziativa – spiega Ciro Liguoro – trova soprattutto motivazione nell’ intento di richiamare il focus su una tematica che in questi ultimi anni non soltanto non è stata superata, ma rappresenta un’attuale e drammatica situazione da arginare: gli incidenti sul lavoro con la morte di molti lavoratori. I dati ufficiali confermano, infatti, che malgrado i numerosi interventi legislativi nel corso dei decenni, nulla è cambiato, anzi tutto è peggiorato.


