Aiuole, giardini e aree verdi pubbliche vengono solitamente affidati ai privati, commercianti ed esercenti, che si occupano della manutenzione per contribuire alla valorizzazione e alla conservazione del verde pubblico.
In cambio, gli assegnatari possono affiggere un cartello pubblicitario per sponsorizzare la propria attività, ovviamente offrendo un impegno coerente al contesto, atto a migliorare il decoro urbano. Per far sì che questo accordo pubblico/privato si concretizzi, bisogna partecipare al bando online aperto a tutti in cui si richiede l’affidamento effettivo del bene pubblico. Gli assegnatari potranno poi prendersi cura delle aiuole e degli spazi verdi che gli verranno affidati, rispettando dunque gli accordi con interventi di potenziamento e protezione da eventuali atti vandalici che possano ledere il suolo pubblico.
A Somma Vesuviana, con la determina n.18, è stata nuovamente promossa, sotto il controllo della dirigente di area, dott.ssa Simona Penza, l’iniziativa “Adotta un’area verde della tua città”, con l’intento di promuovere un rapporto comunicativo ed innovativo tra istituzioni e cittadini. Ma pare che non siano stati fatti i dovuti passaggi relativi alla pubblicazione, tant’è che ad alcuni esercenti di Somma Vesuviana sono già state affidate delle aiuole, nonostante non ci sia mai stato un bando. Sono iniziate infatti le proteste da parte di alcuni commercianti che non hanno potuto partecipare al bando e che non potranno prendere parte a questa iniziativa. Sul sito, dove dovrebbe solitamente comparire il bando di iscrizione, non è mai apparso nulla, né chi di dovere ha mai informato i cittadini della possibile partecipazione tramite apposito annuncio. In pratica nella sezione amministrazione trasparente del sito manca l’avviso, il bando e la determina. Quest’ultima è stata pubblicato solo sull’albo pretorio. Non pubblicando e non pubblicizzando ne l’avviso e ne lo schema di domanda, la determina si annulla come prevista dal decreto legislativo 33/ 2013. Il paradosso è che chi aveva in gestione dal 2011 una di queste aiuole (convenzione non ancora in scadenza) si è visto “entrare” a sorpresa nella sua aiuola un altro esercente. Insomma, sono state affidate a quattro esercenti le aiuole senza bando! Un pasticciaccio!
I commercianti si chiedono, infatti, secondo quali criteri stiano assegnando le aiuole pubbliche ad alcune persone piuttosto che ad altre e soprattutto come si possa fare una selezione tra gli esercenti senza avere una lista con informazioni specifiche. Il bando, a cui tutti solitamente possono partecipare, serve proprio a questo: operare una scelta tra gli interessati, secondo i requisiti richiesti, per rispondere a determinate caratteristiche che si ricercano.
I commercianti auspicano una risoluzione e rivendicano il ripristino delle normali modalità di richiesta per le eventuali riassegnazioni della gestione dei beni pubblici in città, laddove venga appurata qualche mancanza da parte delle istituzioni, che senz’altro saranno pronte a chiarire la vicenda.