Questo passo del profeta Isaia mi ha ispirato l’incontro che ho promosso il 27 luglio scorso, a seguito di settimane difficili per la nostra città di Somma Vesuviana. Da cittadino e da parroco di questo paese non potevo restare inerme e lasciare che tutto potesse scorrere nel silenzio. La Chiesa non poteva nascondersi né declinare le proprie responsabilità e, allora, ho chiesto a tutti i rappresentanti delle istituzioni locali e a tutte le donne e agli uomini di buona volontà la possibilità di incontrarci per confrontarci sul presente e sul futuro di Somma.
Il titolo sintetizza l’iniziativa: in questa difficile notte siamo chiamati ad essere sentinelle che sappiano riconoscere il pericolo, ma che sappiano anche vegliare l’alba di un nuovo giorno di speranza.
Tutte le istituzioni hanno accolto l’invito e tanti cittadini hanno preso parte all’incontro. Tutti i presenti avevano diritto di parola, ciascuno poteva intervenire e dare un contributo per la città, tanti lo hanno fatto. Il metodo del brainstorming ci ha agevolato e queste parole-chiave hanno delineato una mappa di valori fondamentali che vanno perseguiti con l’impegno di tutti. Da queste parole uscirà un documento programmatico condiviso e, da settembre, cercheremo di lavorare in sinergia tra parrocchie, amministrazione, scuole, enti sovracomunali, liberi cittadini.
Delle numerose riflessioni emerse, sintetizzo la serata con queste due: COMUNITÀ e RETE
COMUNITÀ: l’urgenza di tornare ad essere una famiglia allargata, dove ciascuno si sente corresponsabile delle sorti degli altri e dove il gruppo è più importante del singolo. La comunità deve essere tale perché torni ad occupare i suoi spazi nella città, con diversi punti di aggregazione, coinvolgendo soprattutto le famiglie.
RETE: occorre lavorare insieme e non più “l’un contro l’altro armati”. Non è più il tempo delle contrapposizioni, ma serve una coesione tra tutti. Non bisogna più operare per ricevere meriti, ma per crescere insieme, solo così si torna ad essere una città forte e coesa, solo insieme ci salviamo.
Somma Vesuviana ha nelle sue radici una storia millenaria, una società contadina che ha saputo valorizzare le risorse e le ricchezze di questo territorio e, proprio per questo, una terza parola che può sintetizzare il nostro incontro è CULTURA, termine che indica la coltivazione, cioè la capacità di far crescere un seme, una pianta e un frutto con la pazienza, la determinazione, la cura. La cultura può aiutare la nostra città a lasciare definitamente la notte in cui è ingabbiata, perché ogni spiragli di luce, ogni minima percezione dell’aurora possa essere speranza per noi, ma soprattutto per le nuove generazioni. A loro innanzitutto dobbiamo rivolgere l’attenzione perché siano protagonisti del cambiamento e finalmente a Somma spunti il sole.