Questa mattina la sigla del protocollo d’intesa tra la Onlus San Ciro (capofila), Santuario di Madonna dell’Arco e Comune di Sant’Anastasia per un progetto decennale che prevede la valorizzazione e la riqualificazione del territorio, puntando su turismo e tradizioni e partendo dalla rievocazione storica dell’antico pellegrinaggio dei fujenti.
Tradizioni, canti e balli tipici, carri addobbati, figuranti che sfilano in città avanzando verso il Santuario di Madonna dell’Arco: sono le scene che da ormai dieci anni, a settembre, fanno parte della festa dell’incoronazione della Vergine, rievocando l’antico pellegrinaggio.
Una ricostruzione storica che da oggi diverrà parte di un più ampio progetto di recupero volto alla valorizzazione e alla promozione del patrimonio storico, religioso, ambientale, culturale, enogastronomico e turistico del territorio anastasiano. Questa mattina, infatti, al Santuario di Madonna dell’Arco, sarà siglato un protocollo d’intesa della durata di dieci anni tra l’associazione San Ciro Onlus, il Santuario e il Comune di Sant’Anastasia. In un convegno fissato per le 11, 30 e moderato da Rita Terracciano (docente di lettere, giornalista pubblicista e reponsabile comunicazione della San Ciro Onlus), ne parleranno Vincenzo De Francesco (presidente dell’associazione San Ciro Onlus), il priore di Madonna dell’Arco padre Gianpaolo Pagano, il presidente dell’associazione Jocundi, Luigi De Simone, l’assessore alla cultura Veria Giordano e il sindaco di Sant’Anastasia Carmine Esposito. Sarà un percorso di concertazione per mettere in luce le potenzialità del territorio e promuovere vocazioni ed interventi a più ampio raggio che passerà dalle riqualificazioni ambientali alla promozione dei prodotti tipici per fare di Sant’Anastasia un vero «museo del paesaggio» che parta dal Santuario e si articoli in una serie di itinerari tematici, stilando anche un calendario unico degli eventi territoriali. «La firma che andremo ad apporre su questo importante protocollo– spiega Vincenzo De Francesco, presidente della Onlus che sarà capofila dell’intesa – è di certo un tassello fondamentale per la nostra comunità, il simbolo di una fratellanza che va oltre una formale collaborazione tra il territorio e l’importantissimo Santuario di Madonna dell’Arco. Da oggi si rafforza uno dei nostri concetti cardine: mantenere vive le tradizioni per non perdere la propria personalità come popolo. La speranza è che questo atto possa incidere positivamente e per lungo tempo su tutti i cittadini ma in particolare sui giovani». Un’iniziativa accolta con gioia dai padri domenicani tant’è che il priore Pagano apporrà questa mattina la propria firma all’iniziativa sinergica. L’amministrazione metterà a disposizione tutte le proprie strutture per i progetti che nell’ambito del protocollo si realizzeranno. «La conoscenza delle nostre radici aiuta a proiettarci nel futuro, può essere incentivo ad una comunità che si appresta ad affrontare le sfide di un mondo che cambia – dice l’assessore Veria Giordano, delegata alla cultura nella giunta Esposito – il protocollo d’intesa ha quale obiettivo la riscoperta, la valorizzazione e la promozione del patrimonio storico- religioso nonché ambientale e culturale del territorio anastasiano. Una missione che verrà raggiunta attuando interventi di sensibilizzazione della popolazione sull’importanza dei valori di accoglienza e ospitalità. Il termine cultura ha lo stesso etimo di “coltivare” una parola che rinvia alle “radici”…un albero può dare frutti in abbondanza se le sue radici sono salde nella terra. Ecco perché l’assessorato alla cultura intende mettere al centro e indicare come priorità il recupero di un’identità culturale comunitaria, rafforzando l’identità del luogo a cui apparteniamo e dando maggiore visibilità alle qualità che maggiormente lo caratterizzano».