Riconoscere l’autismo attraverso una tempestiva diagnosi

Aumentano, vertiginosamente, il numero delle diagnosi. È importante, centrale, intervenire prontamente per meglio arginare le conseguenze di questo disturbo.

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Di tre volte in ben tre anni. Sì, è proprio così. Negli Stati Uniti d’America, le diagnosi d’autismo, sono aumentate di tre volte negli ultimi trentasei mesi.

L’American Journal of Medical Genetics, ha fatto sapere, attraverso uno studio, che tale incremento è dovuto soprattutto al fatto che parecchie forme di disturbi cognitivi sono stati tramutati in autismo.

Questa deduzione, fondamentale per le attuali cure, è stata possibile confrontando i dati in possesso agli insegnanti di sostegno, appurando che il numero non ha subito variazioni, anzi, sono addirittura diminuite le diagnosi di disabilità intellettive.

Solitamente l’autismo viene diagnosticato sulla base di due classificazioni internazionali, che sono: il Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (Dsm) e l’International Classification of Diseases (Icd).

Eppure, oggi, in risposta all’introduzione di alcuni cambiamenti di metodo, la diagnosi di autismo è stata corretta con nuovi parametri: deficit persistente della comunicazione e dell’interazione sociale più interessi ristretti.

Per avere una giusta diagnosi, in principio era indispensabile attendere che il bambino compiesse almeno i tre anni. Oggi, invece, i primi segnali di deficit sono stati identificati fin dalla prima infanzia.

Importante, quindi, è il supporto che viene offerto alle famiglie attraverso gli educatori. Questo sostegno, se messo a disposizione in tempi giusti, permette di riconosce i primi disturbi sul nascere, potendo intervenire tempestivamente in modo da arginare i danni.

Attraverso una pronta terapia, i bambini autistici possono raggiungere significativi miglioramenti per la loro vita sociale e per le regole che la disciplinano.

La scuola, è inutile aggiungerlo, gioca in tutto questo un ruolo fondamentale.