Reddito, scatta la mobilitazione. Fico: «Se fanno la guerra ai poveri sono loro che soffiano sul fuoco»

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Conferenza stampa oggi del Movimento Cinque Stelle da uno dei quartieri più poveri d’Italia. Il leader pentastellato molto duro con il governo Meloni     

 

Il Movimento Cinque Stelle dà il via alla sua mobilitazione contro le politiche del governo da uno dei simboli del malessere italiano, dal quartiere napoletano di Secondigliano, dove migliaia di famiglie si sono ritrovate senza più il reddito di cittadinanza. Oggi i vertici pentastellati hanno organizzato una conferenza stampa proprio nel cuore di questo quartiere di periferia, nella biblioteca comunale. C’erano, tra gli altri, il leader Roberto Fico, il deputato e coordinatore regionale Salvatore Micillo, il consigliere regionale Gennaro Saiello, l’assessore alle politiche sociali del Comune di Napoli, Luca Trapanese, il consigliere comunale e metropolitano Salvatore Flocco, il consigliere metropolitano Marianna Salierno. «Loro dicono che noi stiamo soffiando sul fuoco ma in realtà sono loro a soffiare sul fuoco eliminando di colpo il reddito di cittadinanza con un sms e facendo la guerra ai poveri», la stoccata di Fico a Fratelli D’Italia e al governo Meloni.

             L’allarme di Fico e Trapanese

«Il reddito di cittadinanza non ha creato lavoro ? Ma se non ci hanno dato tempo e modo di favorirlo – l’arringa del leader Cinque Stelle – hanno fatto cadere i governi, poi c’è stato il Covid, poi ci hanno fatto una guerra incredibile creando continui ostacoli. La verità è che vogliono far proseguire le politiche di sfruttamento eliminando quelle politiche che sono in grado di ridimensionare questo stesso sfruttamento avviando i cittadini gradualmente al lavoro. e fanno la guerra ai poveri anche tagliando i fondi del pnrr destinati ai quartieri più bisognosi come Secondigliano, Ponticelli, Barra, Scampia, San Giovanni: questa politica deve essere bloccata al più presto». L’allarme rosso di Napoli è stato descritto in modo dettagliato dall’assessore Trapanese.

«Ci sono persone disperate che non sanno come affrontare i prossimi giorni e i prossimi mesi – ha detto l’esponente dell’amministrazione Manfredi – solo grazie soprattutto alla stampa locale è stato chiarito che i 170mila occupabili non hanno la possibilità di rientrare negli aiuti. A Napoli 20.800 persone hanno il reddito di cittadinanza ma dal primo gennaio passeranno all’assegno di inclusione e questo sta creando una confusione sociale enorme. Le persone che hanno il reddito oggi non potranno passare automaticamente al decreto aiuti. Noi abbiamo garantito che a Napoli nessuno resterà fuori ma la preoccupazione è grande». Per avere l’assegno di sostegno di 350 euro bisogna avere un reddito di 6000 euro e per il decreto aiuti di 9360 euro. «Ma quelli che stanno in mezzo o di poco sopra che faranno ? – si è chiesto Trapanese – non avranno diritto a niente ?».

La Città  Metropolitana e la Regione

Dei 72mila aventi diritto alla card solo 21mila avranno diritto nell’area metropolitana di Napoli. Ma solo l’un per cento di questi non vuole lavorare. Ci sono persone disperate. «Non potremo consentire questa situazione. Siamo mobilitati a partire da questo mese di agosto», hanno sostanzialmente preannunciato Flocco e  Saiello.

«A Casoria 4mila e 400 persone si sono ritrovate senza reddito – la denuncia del consigliere metropolitano Marianna Salierno – ad Afragola 4mila e 800, a Caivano 2mila, mentre i servizi sociali dei comuni non possono accollarsi queste situazioni che si stanno rivelando una valanga distruttiva: non possiamo accettare questa situazione per cui dobbiamo agire politicamente subito e in modo efficace ».