Mi sono imbattuto nei giorni scorsi, durante una escursione nella città di Sarno, in una spiacevole visione sulle sponde del fiume.
Una sgradevole immagine di spazzatura che scivolava sulle torbide acque verso il mare.
La cronaca locale ha riportato sia la notizia che le immagini, creando indignazione per questa piaga che non si riesce a sanare.
Il COVID l’anno scorso con le restrizioni aveva creato l’illusione di un recupero – ricordate le immagini delle acque cristalline? – APPUNTO una ILLUSIONE.
E allora la mia rabbia si è trasformata in sarcasmo dopo aver assistito a questo degrado e voglio condividere con un pizzico d’ironia un messaggio sociale.
MOON RIVER?… NA VOT!
Ricordo un brano musicale del 1961 dal titolo “MOON RIVER…” nel testo” MOON ” si scrive con due “o” e si pronuncia “u”; la romantica parola MOON (luna) associata a RIVER (fiume), che dal punto di vista romantico, ha ispirato il brano, si trasforma quindi in MUN e la visione di questo ” fiumescempio” , mi fa pensare ad una poco romantica parola “MUNnezz” e ad una meno delicata immagine, più precisamente ad un vergognoso RIVER DI MUNNEZZA… e disturbato da questa ottusa umanità, voglio rendergli merito ricordando un pò del suo passato.
Il Sarno è un fiume della Campania della modesta lunghezza di 24 km.
Un tempo il fiume era navigabile e pescoso nonché citato da poeti e scrittori nelle loro opere, dal XX secolo, oggi è diventato noto per essere considerato il corso d’acqua più inquinato d’Europa praticamente diventando per la nostra incuria…
“A MUNNEZZ RE SCIUMM”.