Operai, pace, solidarietà, anticamorra: cosa ci lascia Marcello Colasurdo. La lettera di PRC

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Riceviamo e pubblichiamo la nota di Paolo Esposito Mocerino – Federazione provinciale PRC Napoli sulla morte di Marcello Colasurdo

Se ne è andato Marcello Colasurdo, un compagno che ha fatto della tradizione popolare, della musica e del canto uno straordinario strumento artistico capace di diffondere la voce e gli ideali della solidarietà operaia e contadina.

In ogni luogo in cui si è recato Marcello è riuscito a creare forme di spettacolo comunitario che sono rimaste impresse nella mente di chi ha apprezzato la sua ricerca dedicata ai canti popolari e di protesta sociale. Ci piace ricordarlo con il filmato del suo ultimo concerto a Napoli, in Piazza del Gesù: era il 30 settembre 2021, in occasione della chiusura della campagna elettorale in sostegno di Alessandra Clemente ed Elena Coccia, quando Marcello Colasurdo, insieme a Salvatore Iasevoli e al sottoscritto, cantò un medley di tammurriate e canti sociali per scaldare il pubblico.

Marcello decise di chiudere l’esibizione con queste parole: pe nun glì int’a camorra m’accattaie chesta tammorra e p’e strade e sta città canto pace e libertà. Dopo qualche mese fu ricoverato in ospedale e da quel momento ha combattuto una dura battaglia per la vita fino ad oggi. Ci stringiamo a tutti i compagni, gli amici e i familiari che gli hanno voluto bene.

Paolo Esposito Mocerino – Federazione provinciale PRC Napoli