Nola, un tributo d’onore delle forze dell’ordine agli eroi in camice bianco

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Le forze dell’ordine dicono grazie ai medici dell’ospedale di Nola. Tricolore, lampeggianti accesi e l’inno di Mameli che rompe il silenzio della notte. La città bruniana si tinge dei colori della gratitudine e della  speranza.

Nel silenzio della notte a Nola arriva il sincero contributo delle forze dell’ordine, che in questa lotta contro il virus sono scese in campo al fianco dei medici per prestare soccorso nel tentativo di limitare con controlli e posti di blocco qualsiasi ulteriore forma di contagio. Niente clacson, nessuna sirena accesa. L’omaggio offerto al personale sanitario del nosocomio nolano arriva senza fare trambusto. Solo i lampeggianti illuminano la strada, mentre l’emozione degli astanti non tarda a farsi notare.

Le auto tutte in fila, le luci blu che si alternano senza sosta e poi una bandiera. Ecco il tricolore che unisce tutti, lontani e vicini, chi ci ha lasciato e chi ancora combatte a denti stretti. Tutto intorno tace, il silenzio si intensifica come se fosse un rumore che rimbomba nella testa delle persone lì presenti. L’incredulità, la gioia di un momento così semplice ma profondo e inaspettato. Ad un tratto una voce si alza, forte e chiara: «Signori, buonasera!» e il muro del silenzio crolla tutto d’un colpo. «Questa sera alla presenza del sindaco Gaetano Minieri di Nola, del generale di corpo d’armata Carmine De Pascale, coordinatore regionale della Protezione Civile, della Polizia di Stato, i carabinieri, guardia di finanza, l’esercito, polizia municipale, polizia metropolitana, la Protezione Civile del comune di Nola che ha voluto organizzare questo momento per voi e la Pastorale sanitaria della Diocesi di Nola qui rappresentata vogliono dirvi grazie, dedicandovi un momento significativo, un gesto breve ma pregno di affetto. Onori al personale sanitario dell’ospedale S. Maria della Pietà di Nola!».

Parole semplici e coincise scuotono gli animi di tutti per ricordare a chi lavora giorno e notte in prima linea, senza sosta, rischiando la propria vita per mettere in salvo quella degli altri, che nessuno è solo. Le forze dell’ordine con grande commozione ringraziano l’operato di tutti coloro che mettono anima e corpo per portare avanti ogni giorno la propria battaglia. Parte l’inno d’Italia. Risuona forte tra le stradine vuote di una città deserta. Più che un inno, si è alzato verso il cielo un vero e proprio grido di speranza rivolto a chi si ritrova ancora sotto osservazione, costretto su un lettino d’ospedale a lottare tra la vita e la morte; a chi, purtroppo, non ce l’ha fatta e forse, anche se da molto lontano, riuscirà a percepire la profonda melodia; in ultimo, ma sicuramente non per ordine d’importanza, ai medici e al personale sanitario che più di tutti sono chiamati “alle armi”.

È stato un momento di forte emozione per i presenti, che hanno rivolto un pensiero a tutti i medici contagiati, primo fra tutti al dottor Carmine Sommese, ancora ricoverato presso il Moscati di Avellino. A lui e a tutti, le forze dell’ordine rivolgono il più sincero grazie, accompagnato dalla speranza che questo terribile incubo possa diventare presto solo un triste ricordo.