Da qualche tempo il drone è diventato uno strumento prezioso anche nel contrasto ai reati ambientali, vera piaga del territorio ormai tristemente noto come “triangolo della morte”, quella porzione geografica che collega Nola, Marigliano e Acerra.
Nelle ultime ore sono arrivati i primi riscontri dell’azione di sorveglianza messa in campo con l’aeromobile a pilotaggio remoto, da qualche tempo a disposizione del Comando di Polizia Municipale di Marigliano. In una settimana sono stati posti sotto sequestro alcuni siti sia comunali che provinciali, devastati dalla costante presenza di rifiuti abbandonati illecitamente: materiali di ogni tipo quelli sversati senza soluzione di continuità, dagli scarti edili ai materiali di scarto della lavorazione di legno e tessuti, dagli pneumatici alla plastica a interi parti di veicoli.
Il sequestro ha interessato 4 aree a ridosso di via Nuova del Bosco e via Vecchia del Bosco, prima periferia a nord della città, ed è il risultato dei protocolli tecnologici messi in campo dalla locale polizia per il contrasto dei reati ambientali. L’attività si sviluppa in previsione dell’imminente arrivo di 20 postazioni di telecamere di sorveglianza, da collocare proprio in area PIP. È in via di completamento, infatti, l’installazione del tanto atteso sistema di videosorveglianza e riqualificazione di alcune zone del territorio previsto dal progetto “Impegno continuo A.P.Q. Terra dei Fuochi”, atteso già da tre anni.
In merito a uno dei quattro sequestri effettuati sono in corso ulteriori indagini, innescate dal ritrovamento di alcuni documenti che riconducono a chi si è macchiato dello sversamento illecito.
Inoltre, considerata la vasta superficie delle aree interessate dal fenomeno, nonché la mole enorme dei siti sequestrati, per quantità e qualità dei rifiuti, senza dimenticare l’emergenza Coronavirus, il Comando ha richiesto l’ausilio della locale Stazione dei Carabinieri Forestali che hanno coadiuvato le operazioni nella circostanza.
I sequestri agevolati dall’attività del drone richiedono attività investigativa e di sviluppo, resa possibile anche grazie al supporto dell’Agenzia Area Nolana, e sono auspicabili soprattutto in questa fase di ripresa dal lockdown causato dalla pandemia, al fine di prevenire il famigerato disastro della “Terra dei Fuochi”, come sempre alimentato con l’arrivo della bella stagione, ormai alle porte.
È bene che gli strumenti di controllo a disposizione delle autorità si dimostrino incontrovertibilmente utili nel contrastare i drammi veri di questa terra, magari spostando l’attenzione dai più innocui runners di periferia, tanto perseguitati in questo periodo. Questa pandemia ha già dimostrato ampiamente che siamo parte di un sistema ecologico complesso, e senza dubbio se la mascherina può salvarci la vita, proteggendoci dal contagio, allo stesso modo è indispensabile poter godere finalmente di una una terra salubre dove poter svolgere le tanto agognate attività motorie.