Torniamo a parlare di Agrimonda. Ora che i giochi politici sono fatti, ora che le elezioni si sono concluse e chi doveva essere eletto è stato eletto, cosa ne sarà dell’ex sito di interesse nazionale, più che inquinato, che aspetta da 25 anni una bonifica?
Con questa immagine scattata ieri, dopo le prime piogge autunnali che trasformano il sito in un vero e proprio acquitrino, il solitario Ciro Tufano, presidente del Comitato Ambiente e Territorio che combatte da anni – anche per gli altri, anche per noi – una dignitosissima battaglia per la salute pubblica, rimarcava ancora una volta “lo scaricabarile di responsabilità di chi doveva fare qualcosa anche in tempi recenti, ma poi si è trincerato dietro i più classici io non c’entro, io non c’ero… Ma qui le responsabilità sono di TUTTI, nessuno escluso!”.
Nonostante la rabbia, negli auspici dei cittadini stavolta qualcosa potrebbe davvero cambiare, se si pensa che l’ex sindaco di Mariglianella, territorio comunale sul quale insiste l’ex area Agrimonda, è salito al consiglio della Regione Campania, risultando il più votato della lista Fare Democratico a sostegno del governatore Vincenzo De Luca. Ecco, questo dovrà pur significare qualcosa, visto che negli ultimi anni l’ex primo cittadino ha sempre lamentato due cose, in particolare: la mancanza di risorse di quello che è stato il suo piccolo Comune, oggi addirittura a rischio dissesto, e la competenza del sito inquinato che apparteneva appunto alla Regione, fino a qualche tempo fa però (poi è subentrato il suo stesso Comune). Qualcuno potrebbe fargli notare che adesso non ha più scuse per occuparsi a dovere dell’annosa vicenda.
Sarà davvero così?
Come se non bastasse, pochi giorni fa sono stati eletti anche i nuovi sindaci di Mariglianella e Marigliano, comuni che condividono il problema Agrimonda, considerando che l’intero sito sorge esattamente sul confine tra le due cittadine e dunque il problema ambientale e di salute pubblica le riguarda entrambe, da sempre, da quella maledetta estate del 1995. A Mariglianella è stato eletto Arcangelo Russo, commercialista ed ex assessore nella giunta Di Maiolo, con il quale ha condiviso gli ultimi dieci anni di governo locale, che ha sconfitto Luisa Cucca, ex vice sindaco tra l’altro. A Marigliano, invece, l’ha spuntata l’avvocato Peppe Jossa: entrambi hanno vinto al primo turno ma soprattutto nessuno dei due, in campagna elettorale, si è recato sul sito. Questo ovviamente non significa niente, anzi: tuttavia, per tale ragione non si è in grado di intuire quali siano le iniziative che i due primi cittadini abbiano intenzione di intraprendere per offrire una soluzione definitiva al problema che attende da cinque lustri. Inoltre, chissà se i due neo sindaci coopereranno in qualche modo: al momento non è dato saperlo eppure sarebbe fondamentale che le due amministrazioni iniziassero a collaborasse, cosa che purtroppo negli ultimi anni non è avvenuta.
Ricordiamo che tuttora sono in vigore le ordinanze che vietano l’emungimento di acqua dai pozzi limitrofi e che due commissari ad acta si stanno occupando dell’emergenza Agrimonda, dopo essersi insediati (non senza difficoltà) presso le case comunali di Mariglianella e Marigliano.
“Ormai c’è un decreto di attuazione per quanto riguarda Agrimonda” – ci dice il dott. Luigi Cossentino, direttore dell’ARPAC e mariglianellese doc – “che ha approvato il Piano di Caratterizzazione, ossia un intervento teso a individuare i livelli di contaminazione del terreno e della falda acquifera. Il decreto risale al gennaio del 2020 e afferma che l’ente attuatore è il Comune di Mariglianella: il decreto dirigenziale n. 15 del 21 gennaio 2020 è stato presentato proprio dal Comune. Essendo un sito contaminato deve essere quantomeno indagato e bonificato. Le esalazioni ad oggi sono diffuse e quindi difficilmente misurabili, ma non per questo è impossibile evidenziarle: abbiamo ormai dei software, come i cosiddetti nasi elettronici, che possono individuare il tipo di esalazione e metterlo in relazione con una banca dati di quelle moleste, dando un’indicazione di tutto quello che si trova sotto il sito, cosa che purtroppo già sappiamo”.
Dunque, al netto di tutto questo, cosa intendono fare i nuovi eletti (consigliere regionale e due sindaci) per risolvere definitivamente la situazione di profonda criticità che attanaglia due comunità da generazioni ormai? Avrà luogo un vero sodalizio d’intenti?
I cittadini chiedono risposte che per troppo tempo non sono arrivate e le chiedono alle istituzioni: loro il salto di qualità lo fanno, i territori che governano no, mai.