Maestra picchiata nella scuola di Pomigliano: è terrorizzata. Non vuole tornare

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Il plesso Buonpensiero 1, teatro dell'increscioso episodio
Il plesso Buonpensiero 1, teatro dell'increscioso episodio

L’insegnante è stata portata in ospedale, dove le hanno prescritto cinque giorni di prognosi. E’ stata costretta a indossare un busto ortopedico 

Una maestra è stata aggredita e selvaggiamente picchiata dalle mamme di due alunni, all’interno della scuola elementare, davanti ai bambini. Movente dell’agguato sarebbe stato un presunto “eccesso di severità” della docente nei riguardi dei loro figli turbolenti. A causa delle ferite e delle contusioni riportate l’insegnante è stata ricoverata al pronto soccorso dell’ospedale civile di Nola, dove i medici le hanno prescritto una prognosi di cinque giorni. La maestra è stata dimessa dal nosocomio alcune ore dopo il ricovero ma ora è costretta a indossare un busto ortopedico per curare le conseguenze dei colpi ricevuti. Trascorrerà in casa la settimana di riposo prescritta dai sanitari.

L’aggressione è avvenuta giovedi pomeriggio, nella scuola elementare e media “Buonpensiero 1”, a Pomigliano, un plesso di frontiera piazzato accanto al popoloso rione della ricostruzione. Intorno alle 14, al termine della giornata di lezione per le quarte e le quinte classi elementari, mentre gli alunni si apprestavano a uscire, due mamme sono penetrate nella struttura e si sono avventate sulla maestra dei loro figli.

Le testimonianze

“E’ stata una scena terribile, erano incontenibili – raccontano alcuni testimoni – urlavano e colpivano ripetutamente la maestra con pugni e schiaffi”. Un bidello ha tentato invano di fermare le picchiatrici. Le due Erinni erano inviperite al massimo grado. Hanno accusato la maestra di essere “troppo severa”, di aver usato le mani per controllare i loro bambini, di nove anni, durante le lezioni. Una circostanza, questa, smentita dai colleghi della vittima. Poco dopo il pestaggio sono giunti sul posto i carabinieri. I militari hanno identificato le due donne che si sono rese protagoniste delle violenze. Sono state entrambe denunciate dall’insegnante che hanno pestato.

“Sul conto della mia docente – chiarisce intanto Valeria Vaccaro, la dirigente della scuola – posso mettere le mani sul fuoco: mai e poi mai usa le mani per frenare le intemperanze degli alunni. Purtroppo qui alcuni bambini problematici sono ben addestrati dai loro altrettanto difficili genitori, ai quali fanno credere cose mai avvenute per godere di una sostanziale impunità. Basti pensare che proprio gli stessi alunni che hanno fatto scatenare la furia delle loro mamme poco prima si erano scatenati in classe a colpi di banchi fatti volare sui pavimenti”.

L’escalation

Episodi preoccupanti. A Natale e a Pasqua l’istituto ha subito una serie di atti di vandalismo e il furto dei computer e di alcune attrezzature per lo sport e il tempo libero. La refurtiva è stata poi ritrovata dai militari nel vicino centro “Momo”, un edificio comunale concepito come centro sociale ma poi abbandonato e divenuto con gli anni una sorta di quartier generale dei criminali della zona. Di recente però questa struttura è stata sgomberata e il Comune si è reimpossessato del suo bene.

“Comunque in questa scuola non sono affatto tutti quanti problematici – tiene a sottolineare la preside Vaccaro – anzi, la maggioranza degli alunni e dei loro genitori si comporta in maniera civile. C’è però una minoranza che crea un clima di tensione”. Ieri alcuni colleghi dell’insegnante picchiata hanno fatto trapelare che la donna è terrorizzata, che non vuole tornare al lavoro perché ormai si sente in pericolo, minacciata.

“Anche noi ci sentiamo soli e in pericolo  in questo plesso” – dichiarano alcuni maestri – “ci vorrebbe la presenza delle forze dell’ordine almeno negli orari di ingresso e uscita”. “La stessa persona che ha appena ha aggredito la mia insegnante – fa notare ancora la dirigente scolastica Vaccaro – aveva già aggredito un altro docente, un uomo”. Una situazione difficile. Sono appena un centinaio gli alunni del plesso Buonpensiero ubicato nel rione “219” di Pomigliano. Circa 80 sono distribuiti nella elementare. I restanti 20 nella scuola media.

“Ma qui gli alunni della media – aggiunge la preside – sono solo quelli del secondo e del terzo anno. Quelli del primo anno li ho mandati in un altro plesso della scuola, distante dal rione, là c’è un ambiente più eterogeneo”.