Ieri il nuovo priore dei Domenicani, padre Gianpaolo Pagano, ha accettato l’incarico (leggi qui) e ha già ben chiaro il filo conduttore per gli anni a venire, concetti che si possono riassumere in tre capisaldi: continuità, accoglienza, preghiera.
La continuità, in primis. «Proseguirò il lavoro pastorale e organizzativo portato avanti finora da padre Alessio Romano, il mio sarà un priorato nel segno della continuità. Il Santuario di Madonna dell’Arco, così come è stato negli anni scorsi, si aprirà alla dimensione sociale e cittadina» – dice padre Gianpaolo.
L’accoglienza. Quella dei pellegrini, ma non solo. «Che il Santuario possa essere un luogo d’incontro e di unità, un luogo nel quale le diverse famiglie dei battenti e, come loro, tutti, si si possano sentire accolte e unite in una sola grande famiglia, quella del Santuario».
Grande importanza il nuovo priore dà al rilancio della mensa Caritas, recentemente oggetto di atti vandalici. «Il concetto è semplice: fare di Madonna dell’Arco un luogo in cui la carità e la solidarietà siano concretamente vissute. La maniera migliore di far vivere il culto Mariano è poi la preghiera della quale Maria è modello supremo».