Gli alunni dell’I.C. “M.Beneventano” conoscono la magia della musica

0
692
Gli alunni dell’I.C. “M.Beneventano” conoscono la magia della musica

Gli alunni dell’Istituto ottavianese hanno conquistato il secondo posto per la categoria “orchestra” al “Festival Internazionale della Musica Scolastica”, organizzato da GEF (Global Education Festivala ),  che si è tenuto nel teatro Ariston di Sanremo dal 18 al 20 aprile. Il commento della Dirigente prof.ssa Anna Fornaro. La foto che accompagna l’articolo mi è stata cortesemente fornita da Rino D’Antonio, Maestro dell’arte della fotografia.

 

                       Ogni arte aspira costantemente alla condizione della musica (Walter Pater)

 

Il caso ha voluto che assistessi all’arrivo a Ottaviano dei ragazzi vincitori, e ho immaginato che tutta la comunità contribuisse a rendere intenso e appassionato l’applauso agli orchestrali, ai docenti Sebastiano Cascone, Ida Cutolo, Ferdinando De Simone, Francesca Fiore, Angela Romano e Mario Tammaro, alla Dirigente Anna Fornaro, che ha così commentato l’evento: “Il successo riflette e incarna il valore di una comunità educante che salda il patto di alleanza tra i suoi membri. Grazie ai nostri ragazzi, grazie ai docenti per aver interpretato con sincera passione e composta professionalità il culmine di un cimento che parte da molto lontano.”. E la Dirigente Anna Fornaro ha sottolineato con forza il concetto che “questo traguardo si deve a tutti quanti vi hanno contribuito nel tempo, nel segno di una preziosa e ricercata continuità”. L’importanza dell’insegnamento della musica è stata segnalata dalle Indicazioni Nazionali per il Curricolo della scuola dell’Infanzia e del primo ciclo d’istruzione del 2012 “La musica è un’esperienza universale che si manifesta in modi e generi diversi, tutti di pari dignità, carica di emozioni e ricca di tradizioni culturali. Il bambino, interagendo con il paesaggio sonoro, sviluppa le proprie capacità cognitive e relazionali, impara a percepire, ascoltare, ricercare e discriminare i suoni all’interno di contesti di apprendimento significativi. Esplora le proprie possibilità sonoro-espressive e simbolico-rappresentative, accrescendo la fiducia nelle proprie potenzialità.”. Ma forse queste parole danno una misura insufficiente di quella importanza, perché la Scuola non forma, la Scuola educa, “tira fuori”, aiuta il ragazzo a capire e a diventar consapevole dei valori e delle inclinazioni che già sono dentro di lui.  Non ho mai sopportato il verbo “formare”, che offende l’originalità della persona. Diceva Michelangelo che il suo scalpello non dava “forma” al blocco di marmo, ma “liberava” la figura che era prigioniera in quel blocco. Gli antichi ritenevano che fosse possibile insegnare l’uso degli strumenti musicali, ma non la musica, che appartiene da sempre all’interiorità del futuro musicista: “. I mezzi meccanici – garantiva Seneca – il flauto, la lira ed altri strumenti, si riferiscono all’esecuzione, ma non riguardano l’arte in sé stessa. Infatti l’artista è tale anche senza gli strumenti, sebbene non possa forse esercitare la sua arte…” .E dunque è veramente prezioso il progetto di una Scuola che permette ai ragazzi di incominciare ad entrare negli spazi della propria “persona”, e di esplorarne misure, orizzonti e orientamenti. In ogni caso l’insegnamento musicale permette ai ragazzi di disegnare i loro rapporti con gli altri senza mai dimenticare che l’armonia può nascere anche dall’accordo di suoni dissonanti. E diceva un grande pittore napoletano dell’Ottocento, Domenico Morelli, che i valori cromatici, a prima vista spesso contrastanti, dei suoi quadri li poteva comprendere in modo perfetto solo chi aveva “l’animo di un musico”. Ma su questi temi la discussione è solo iniziata. Mi auguro che l’Amministrazione Comunale voglia “ringraziare” ufficialmente i ragazzi e l’Istituto “M.Beneventano”.