L’intervista, Del Mastro: il manager dal teatro all’università per una Pomigliano migliore   

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gianluca del mastro
gianluca del mastro

E’ stato per un bel po’ di tempo docente universitario di materie classiche dell’università più importante del Mezzogiorno, la Federico II di Napoli, nonchè collaboratore di alcuni dei più prestigiosi atenei d’Italia e d’Europa. Adesso invece ha una cattedra prestigiosa all’Università Vanivitelli, la ex Seconda Università di Napoli.  Per non parlare del suo impegno da presidente dell’Ente Ville Vesuviane. Ma nonostante tutto questo Gianluca Del Mastro è rimasto inevitabilmente radicato nella sua Pomigliano. Qui ha tutto quello che gli ha consentito di diventare quello che è diventato, la mamma, i tanti parenti, i moltissimi amici. Si perché è proprio un pomiglianese doc il candidato sindaco della coalizione M5S, PD, Europa Verde, Rinascita, Idea Pomigliano, Nuove Generazioni, 2020, Pomigliano Solidale e Movimento Giovanile. Si potrebbe anche dire che sia uno dei figli migliori di questa città, con un passato relativamente recente fatto di impegno sociale e creativo e un presente da accademico e manager. Se però parli con lui sembra che tutto questo blasone di cultura e professionalità venga messo da parte in un sol colpo. Il professore non ti fa pesare nulla con quel suo tipico atteggiamento da umile tra gli umili.

Del Mastro, il suo rapporto con Pomigliano qual è stato e qual è in questo momento ?

“Più che del rapporto con Pomigliano parlerei del mio essere pomiglianese vero e proprio. Io vengo dal rione Ponte, la zona a ridosso tra il centro e la periferia. Ho sempre vissuto tutte e due le anime della città. Da giovane ho frequentato la parrocchia della 219, Santa Maria del Suffragio, una parrocchia di periferia. Quindi ho vissuto molto la periferia, che è uno dei nostri obiettivi primari di sviluppo e rinnovamento. Dall’altra parte, abitando a ridosso del centro, conosco bene anche le problematiche della Pomigliano più storica, della Pomigliano che collega il borgo Paciano con il Ponte e con il centro storico”

Lei quindi ha ancora molti parenti e amici a Pomigliano…

“Si ho tanti parenti e amici, amici storici. I mei amici d’infanzia sono tutti pomiglianesi. Tanti parenti, zii, cugini, anche di seconda e terza generazione, perché ci si fa più grandi ovviamente. La cosa straordinaria è l’emozione che ha suscitato la mia candidatura. E la grande soddisfazione è vedere che tutti questi legami siano rimasti intatti col passare del tempo. Sono tutti al mio fianco in quest’avventura”

Mi parla della sua famiglia ?

“Non ho più mio padre purtroppo. Mia madre abita al confine tra Pomigliano e Casalnuovo. Guarda a questa mia candidatura con grande orgoglio. La mia famiglia ha sempre vissuto tantissimo la città. Stiamo vivendo questo momento nel ricordo di mio padre Carlo, che ha sempre amato Pomigliano. Per mio padre dopo la famiglia e il lavoro c’era Pomigliano. Per me questa esperienza è straordinaria perché al mio fianco ci sono tutte persone che vivono il ricordo della grande presenza di mio padre qui”

Tra le sue esperienze pomiglianesi quali citerebbe ?

“Ce ne sono state tantissime, ce ne sono diverse. Io e tutte le persone della mia generazione abbiamo fatto tanto in questo territorio. Ricordo che da piccolo frequentavo la Polisportiva Comunale, che era una grande risorsa per tutte le famiglie, che con una spesa modesta potevano impegnare i loro figli nelle attività più disparate. Ecco, questo è uno dei punti che ho piacevolmente ritrovato nel programma della coalizione, cioè quello di ridare a tutti i pomiglianesi la possibilità di impegnare i figli in tantissime attività con un costo minimo. Poi ricordo di aver partecipato per tanti anni al carnevale con la “Zeza”. E più da grande c’è stato il mio impegno con il teatro. Io ho fatto teatro con i gruppi teatrali di Pomigliano. Qui abbiamo avuto Vincenzo D’Onofrio, che era il direttore del Teatro Pubblico Campano. In questo ambito mi impegnai nel teatro comico. Insieme a Nello Iorio e a Salvatore De Falco formammo un trio, si chiamava “Terno Secco”, che, mi permetto di dire, ha fatto un po’ la storia del cabaret e del teatro comico napoletano, dando il via a quella “Nouvelle Vague” della comicità che ha caratterizzato il teatro partenopeo negli anni Novanta. Questa è una cosa che mi fa molto piacere perché sappiamo di essere partiti da Pomigliano, da quella esperienza teatrale che a Pomigliano aveva il suo fulcro”

Dal trio comico alla docenza universitaria di papirologia, alla conduzione di enti importanti: un bel salto direi…

“Anche quando ho fatto teatro, anche quando ho lavorato nel teatro, perché a un certo punto diventò un vero e proprio lavoro, io continuavo i miei studi ed ero sempre più innamorato della disciplina e della cultura classica, della filologia classica. A un certo punto della mia vita, intorno ai 23-24 anni, ho dovuto prendere una decisione e ho deciso che il mio futuro sarebbe stato lo studio e la ricerca universitaria, anche se di tanto in tanto sono tornato a fare qualche puntata nel teatro. Ma avevo già chiara la strada davanti a me”

Come si concilia tutto questo con la volontà di amministrare Pomigliano ? Che idea di Pomigliano ha ?

“L’esperienza tecnico-manageriale nasce in me sia con la gestione dei processi di ricerca universitari che, purtroppo o per fortuna al giorno d’oggi, sono molto basati sulle tecniche manageriali e imprenditoriali. Dall’altra parte c’è la mia grande esperienza degli ultimi anni da presidente dell’Ente Ville Vesuviane. Queste due esperienze mi daranno certamente la possibilità di guidare, lo auspico, il comune di Pomigliano con un bagaglio tecnico di notevole rilevanza. Mi impegnerò al massimo per rendere la mia città molto competitiva nei prossimi dieci anni. Lo sguardo di Pomigliano verso l’Italia e verso l’Europa ci darà la forza di realizzare tutti quei punti del programma che guardano alle categorie più bisognose, che guardano alla realizzazione di interventi forti sulle periferie e su tutto il territorio. La sicurezza, anche economica, che deriverà dal nostro rapporto col governo centrale e con l’Europa ci darà la possibilità di realizzare al nostro interno tutti quegli interventi che potranno assicurare il benessere dei pomiglianesi”