La storica manifestazione è giunta alla XXIV edizione: oltre che una festa popolare, il Palio potrebbe essere un’occasione d’oro per i ristoratori di Somma, e non solo.
«Il Palio si conferma come momento di consapevolezza e meraviglia, di scoperta e acquisizione, per proporsi, nel confronto con le altre culture, come luogo della partecipazione, della mondialità, della sollecitazione all’universalità, all’unità, all’attenzione verso la particolarità e come elemento di aggregazione e sviluppo sociale. Questa l’idea da cui nacque, nel 1991.» Ecco cosa si può leggere sul sito dell’organizzazione: http://www.paliodisommavesuviana.it/.
Il comitato del Palio si avvale da sempre delle forze del territorio; quest’anno la realizzazione della manifestazione è nata principalmente dalla collaborazione con tre associazioni locali: Giovani per un Mondo Unito, Centro Vita e, new entry, Fontana Chiara.
Un evento del genere porta con sé il legame con la tradizione, ma ad oggi non può discostarsi dalle parole turismo ed economia. Il Palio gode del patrocinato del Comune di Somma Vesuviana, negli anni i riconoscimenti e le attestazioni di valore sono state molteplici; è chiaramente una manifestazione che ha in sé il seme della partecipazione e della crescita, una delle poche sopravvissute occasioni per mostrare ciò che la nostra Città ha da offrire, per godere delle nostre eccellenze e attirare visitatori. In quanto tale, meriterebbe di essere oggetto di investimento e punto di partenza, insieme alle altre tradizioni sommesi, per caratterizzare Somma agli occhi dei fruitori esterni e cominciare finalmente a sfruttare positivamente il nostro territorio e i suoi frutti, a guadagnare dal turismo – che sia artistico, culturale o culinario.
0Quest’anno, forse più degli anni addietro, la partecipazione è stata positiva, plausibilmente grazie all’adesione di nuove forze giovani. Ma le potenzialità della festa sono buone e i livelli raggiunti sono di certo al di sotto delle possibilità.
Il grande assente della XXIV edizione è stato la Gastronomia, elemento non di poca importanza come attrattivo, nonché fonte di finanziamento. Negli anni passati un angolo della piazza era dedicato all’arte culinaria e si aveva la possibilità di banchettare nel cuore della manifestazione, immersi nell’atmosfera briosa e ridente tipica di una festa popolare.
Quest’anno era necessario uscire dalla piazza e recarsi all’interno dei vari locali che la circondano. Di fatti Piazza Vittorio Emanuele III risulta vincolata: per motivi amministrativi e legali, non è stato possibile somministrare cibi e bevande sul suolo pubblico. Senza dubbio questa mancanza equivale ad una perdita, non solo per il comitato, per le serate del Palio o per i ristoratori, ma per la città tutta. Qualsiasi evento che richiama persone e visitatori crea potenziali entrate; qualsiasi occasione che dia alle attività commerciali la possibilità di sponsorizzarsi e farsi conoscere fa girare l’economia.
Secondo la teoria keynesiana è l’offerta a creare la domanda e non viceversa: più investimento genera più produzione e più occupazione, più occupazione genera più reddito disponibile, il che genera più consumo. Ecco che risulta evidente come l’investimento sia il motore dell’economia. E allora ci vuole coraggio per crederci ed investire, ma ci vuole anche consapevolezza di quelle che sono le risorse del proprio territorio e capacità per impiegarle e valorizzarle, senza accontentarsi di ciò che si è sempre fatto perché niente di ciò che è già stato fatto porterà a qualcosa di migliore.