Elezioni: scintille a Pomigliano. De Falco (M5S): “Sindaco pazzo che parla con un prestanome”. La replica: ” Gioca al massacro: non è equilibrato “

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A tredici giorni dal voto i pentastellati alzano il tiro dello scontro con la maggioranza di centrodestra.    

Nella città delle fabbriche in crisi lo scontro politico sale “grazie” alle scintille tra il Movimento Cinque Stelle, la componente politica emergente, e Forza Italia, partito alla guida del municipio dal 2010. Qui di recente il candidato penta stellato, Dario De Falco, 30 anni, lavoratore autonomo, sulla questione del progetto per il digestore anaerobico di rifiuti ha dato del “pazzo” al sindaco, Raffaele Russo, 76 anni, medico in pensione, ed ha definito “prestanome” il consigliere politico di Russo, Roberto Iossa, medico radiologo che il sindaco ha delegato ai confronti televisivi. Una delega decisa dopo la rinuncia a partecipare ai dibattiti a causa del pestaggio subito due settimane fa, ad opera di due persone rimaste sconosciute, dall’assessore alla polizia municipale e alla viabilità, Gianfranco Mazia, candidato della lista di Forza Italia. Dunque, il Movimento Cinque Stelle, a pochi giorni dalle elezioni, alza il tiro della polemica. “Per cinque anni – aggiunge Defalco  – abbiamo avuto un governo cittadino da parte di Raffaele Russo, il “sindaco-capo”, che ha fatto solo gli interessi della sua coalizione, che non ha lavorato per i cittadini, che ha fatto appalti, affidati a imprese che vengono tendenzialmente anche da Casal di Principe, Melito, Giugliano”. De Falco ipotizza uno scontro finale, a Pomigliano, tra il Movimento Cinque Stelle e il centrodestra. “La sfida vera sarà tra me e Russo – conferma – tra il nuovo e il vecchio, tra l’onesto e il sistema chiuso e torbido degli appalti. Ci toccheranno altri cinque anni di lacrime e sangue quando potrebbero essere invece cinque anni di opportunità, di bellezza, di onestà, di partecipazione e umanità”. Dure intanto le repliche dalla sponda “russiana”. “Il candido candidato – commenta Iossa – mi ha candidamente chiamato “emissario” e “prestanome”: termini che rimandano, senza usare ipocrisie, alla camorra. Chiedo ora una parola dal candido Dario De Falco: la parola “scusami””. “E poi lo ringrazio – aggiunge Iossa – per aver ricambiato in maniera “intellettualmente onesta” la mia personale solidarietà a lui, allorché ha ricevuto, sul web, delle vergognose accuse di stupro. Non lo conoscevo, non so che mestiere fa. So che sa dare epiteti agli avversari. E che non sa essere equilibrato, oltre che intellettualmente onesto”. E Russo annuncia che continuerà a non prendere parte ai confronti. “Non è possibile – spiega il sindaco – in questo clima di continue offese e contumelie. A taluni competitor non interessa confrontarsi sui programmi e sui progetti. Non siamo disponibili a prestarci a questo gioco al massacro per garantire visibilità a qualcuno ”. “ Inoltre – replica ancora Russo – sono stato appellato quale “pazzo” per aver ipotizzato la realizzazione di un biodigestore anaerobico: non è un inceneritore ma un impianto innocuo che funziona. Basterebbe informarsi, documentarsi”. Ma le polemiche non finiscono qui. Di recente gli altri quattro candidati a sindaco, Birotti, Caiazzo, De Falco, appunto, e Oratino, hanno sottoscritto in pubblico il vincolo di mandato sulla lotta alla povertà. Russo però non ha firmato. Non c’era. “Sono dispostissimo a sottoscriverlo – annuncia adesso il sindaco – ma con un’aggiunta: qualsiasi sindaco eletto non percepirà lo stipendio e quindi darà ai poveri cinquantamila euro l’anno. Molto semplice. Se scrivono anche questo, io lo firmo”.