La politica si è impadronita dell’estate.
Come se non bastassero il caldo torrido, il covid e l’economia che non gira più. Ci saranno le elezioni e giù a disquisire sui temi come fossero canovacci della commedia dell’arte. Le varie questioni affrontabili, a dire il vero, sono strettamente legate alla politica, quindi, in qualche misura, sarebbe auspicabile che anche d’estate rimanessimo svegli e lucidi per analizzarle.
Il fatto è, però, che non riusciamo a renderci conto di questo legame. Sicuramente a causa della nostra povertà di analisi o forse perché i politici, pur essendo bravissimi a trasmetterci le loro promesse, sono meno bravi a farci capire come esse si sposino con la loro realizzazione concreta.
Bisogna rassegnarsi: succede nei piccoli paesi, tra sindaci e assessori azzimati, e succede a livello nazionale, tra prime donne e cavalier serventi. L’elenco degli impegni presi è già lungo: lavoro per tutti; i giovani torneranno in Italia a fare ricerca; gli stipendi saranno aumentati a cifre da capogiro; diritti sicuri garantiti a chi, straniero, è nato in Italia, anche se i genitori, i nonni e gli zii sono invitati a tornarsene a casa al più presto; dentiere per tutti gli sdentati; aumenteranno le pensioni; teatri, musei e siti archeologici saranno alla portata delle tasche; stipendio ai casalinghi e alle casalinghe; mobilità risolta per sempre; rifiuti profumati al sandalo; energia a basso costo, forse con il nucleare o ritornando al buon vecchio tempo del carbone o progettando impianti ad impatto zero, zerissimo; svuotamento della nostra inutile e anacronistica Costituzione.
E così si potrebbe continuare a lungo, fino a crederci davvero e a rilassarci finalmente col misero bagnetto al mare, tanto sognato, contenti che ci sia qualcuno che pensa a noi. Splash!
A volte si ha l’impressione che un solo uomo o una sola donna possa risolvere ogni problema per le sue innate doti: la bellezza, la parola, la simpatia, l’aggressività guascona, la stupidità così affascinante dei temerari, o al limite, la dote elegante di una pochette che fa capolino dalla giacca o, per i completi femminili, una borsa in tinta pastello che fa tanto english, tutti doni infusi per nascita, in maniera da non aver bisogno di nessuna scandalosa preparazione, del resto, che volete, gli apprendimenti scolastici sono esclusi dai temi politici.
Tanto bene costoro acconciano lo spettacolo che sarebbe un delitto non credere alle loro performances televisive.
In fondo gli elettori non sono da meno: tra un rassicurante guidatore solo al volante, sigaretta in bocca e guantoni da pugile a lato o, se volete, tra barricadere chic, appena uscite dal parrucchiere, ma con manganello e purga sotto il vestito (erotiche da impazzire) e una comunità di pensanti che dialoga non c’è partita; i problemi vanno risolti senza inutili battibecchi.
È proprio vero, sarà un’estate noiosa da intellettuali.