Settimana decisiva per il centrosinistra campano: mentre Roberto Fico si prepara a incassare il doppio sostegno di Giuseppe Conte a Napoli e di Elly Schlein alla festa nazionale dell’Unità di Reggio Emilia, il Partito Democratico chiude il cerchio sulla segreteria regionale. Piero De Luca sarà l’unico candidato al congresso che si terrà nei circoli dal 25 al 28 settembre, frutto di un’intesa politica che ha azzerato la competizione interna.
L’accordo, costruito a luglio e limato nelle ultime settimane, prevede per il governatore uscente Vincenzo De Luca un ruolo di regista nella partita elettorale verso Santa Lucia, dopo dieci anni alla guida della Regione. In cambio, via libera a una candidatura unitaria per la segreteria e a una coalizione larga con M5S e sinistra, con l’obiettivo di conquistare Campania, Calabria e Puglia e consolidare un fronte anti-governo radicato nel Sud.
Il percorso, tuttavia, non è stato privo di frizioni: la base dem e una parte della dirigenza hanno mal digerito il prezzo della mediazione, che concede al governatore la possibilità di incidere sulla prossima giunta e di presentare una propria lista. Restano inoltre tensioni statutarie sui congressi provinciali fissati per dicembre, contestati dal segretario metropolitano di Napoli Peppe Annunziata.
Sul nome di Fico come candidato presidente, il Pd campano mantiene una prudente distanza, lasciando che siano i vertici nazionali a esporsi. I 5 Stelle, al contrario, spingono per l’investitura rapida, considerandolo l’architrave dell’alleanza. Piccoli partiti come Noi di Centro e i Socialisti salutano l’accordo come la fine di una fase di paralisi e l’inizio della campagna elettorale vera e propria, che dovrebbe culminare con il voto a fine novembre.
Il congresso regionale, già privo di contendenti, sancirà di fatto la leadership di Piero De Luca in un Pd che, almeno ufficialmente, preferisce non commentare il futuro candidato alla presidenza.



