Covid, la nuova ondata riporta il pienone al Cotugno: boom di no-vax ricoverati

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Nelle ultime settimane in Italia si è registrato un forte  aumento di casi positivi al covid-19 nonostante le restrizioni a livello nazionale, causato forse anche da una velocità di trasmissione del virus e dalle varianti che si sono sviluppate.Purtroppo anche il tasso di mortalità ha subito un’impennata,questa settimana +20% rispetto alla scorsa con circa 139 morti al giorno, come affermato anche dall’Istituto Superiore di Sanità, di cui il 90% sono persone non vaccinate o che non hanno completato il ciclo canonico, ritrovandosi, quindi privi di copertura.

Per quanto riguarda la fascia d’età, quella maggiormente colpita dal virus resta ancora quella da 0 a 19 anni (soprattutto l’età scolare), seguita a ruota da 20-29, 30-39 ecc., di cui il 70 per cento è asintomatica, mentre il resto dei positivi presenta sintomi lievi e una piccola parte viene ospedalizzato. Nonostante la variante Omicron si stia diffondendo molto rapidamente e la maggior parte delle persone presentano sintomi come febbre e mal di gola, essa provoca circa il 40% in meno di ospedalizzazioni; mentre la variante Delta resta in tutta Italia quella più diffusa. Secondo alcuni epidemiologi, il numero dei pazienti ospedalizzanti, se i casi non accenderanno a diminuire, dovrebbe aumentare del 20% nel mese di gennaio, portando dunque i reparti sia di terapia sub intensiva che di intensiva al limite. Attualmente, le persone non vaccinate vengono ricoverate a causa del covid-19 10 volte più dei vaccinati con dose booster, portando nell’ultima settimana ad un aumento di ricovero in terapia intensiva del 13%.

In Campania attualmente ci sono più di 40.000 positivi, numeri che non accennano a diminuire e che di conseguenza portano un incremento anche di casi di ospedalizzazione (attualmente si è a quota 516) e del tasso di mortalità che dalla prima ondata fino ad oggi ha raggiunto il numero più alto mai toccato dall’inizio della pandemia da covid-19, come ha sottolineato Nicola Maturo, primario del Pronto Soccorso Infettivologico dell’ospedale Cotugno. Le persone ricoverate con quadri clinici polmonari devastanti sono quasi tutti no vax, che spesso ritardano la richiesta di ricovero e, proprio per questo, permettono al virus di attaccare i polmoni e le vie respiratorie in modo purtroppo permanente, motivo per cui anche intervenendo con le massime cure non vi è possibilità di guarigione.