Dopo un paio di giorni di completa euforia dovuta alla conquista dello scudetto, il Napoli torna in campo tra le mura amiche e suggella questa straordinaria settimana battendo di misura la Fiorentina.
Spalletti opta per un po’ di turnover, dando minuti a calciatori come Gollini, Demme o Ostigard che non hanno avuto grande spazio. Dopo un inizio piuttosto esaltante, complice l’adrenalina provocata dal clima da brividi sugli spalti, il primo tempo vede la Fiorentina più pericolosa, costringendo Gollini a un paio di buoni interventi. Nella ripresa con l’ingresso dei titolari a centrocampo la musica cambia e il Napoli torna ai suoi consueti livelli di pressing e giro palla.
La determinazione e la fame di Osimhen, che dopo aver sbagliato il primo rigore decide di tirare anche il secondo, si possono considerare l’immagine di questa stagione: rappresenta la mentalità che i ragazzi hanno acquisito, grazie al grande lavoro fatto da Spalletti, la volontà di dare il massimo anche quando non c’è più nulla in palio. Al fischio finale può finalmente esplodere la festa che il Maradona avrebbe meritato già domenica scorsa: si parte con il giro di campo di allenatore, calciatori e staff che portano con sé in trionfo una bandiera tricolore. Seguono poi le esibizioni di vari artisti napoletani, come Clementino e Geolier, e la celebrazione di tutti gli artefici di questo traguardo inimmaginabile a inizio anno, per una serata che sarà scolpita per sempre nel cuore di tutti i tifosi.