SCUOLE APERTE A “PARADA”: UNA STORIA INVEROSIMILMENTE VERA!

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    Attraverso il film “Parada”, i ragazzi che partecipano a “Scuole Aperte” hanno toccato con mano l”importanza di realizzare la vera legalità interculturale.
    Di Annamaria Franzoni

    Un autentico messaggio di pace e di rispetto della diversità è giunto ai ragazzi del Liceo “G. Mercalli” e della Scuola Media “C. Poerio” attraverso l”avventurosa storia di Miloud che con il suo Progetto ha salvato migliaia di ragazzi di strada.

    Incredulità , sorpresa, amarezza, dolore intenso, disperazione hanno inizialmente segnato l”animo dei giovani spettatori .Tuttavia, ben presto, nel momento della condivisione e della riflessione comune, che abitualmente segue alla visione del film, i ragazzi sono riusciti a convertire in positivo il loro sentire e ad aggiungere all”albero delle Emozioni foglie sulle quali si leggeva la speranza, la gioia di vivere , l”amore , la ricchezza che nasce dal dare e non dall”avere, l”apprezzamento per chi davvero si schiera con tutto se stesso verso l”altro realizzando la vera legalità interculturale.

    Il nostro appuntamento con il film del mercoledì ha come obiettivo quello di sviluppare la consapevolezza che la dignità, la libertà, la solidarietà non possano mai considerarsi acquisite per sempre, ma perseguite nel corso della vita e protette una volta conquistate e questo film ha colpito nel segno.
    “Parada”, forse più degli altri film, ha fatto da “apri strada” ad un discorso complesso che ogni singolo adolescente ha intrapreso con se stesso mentre lanciava ai coetanei, nel circle time, le riflessioni personali sull”argomento scottante e complesso della propria relazione con i bambini rom.

    Al riaccendersi delle luci in sala, i loro occhi lucidi e disincantati sono rimasti incollati sui titoli di coda e sulle informazioni che il film è tratto da una storia vera e che Milaud oltre un decennio fa ha creato davvero a Bucarest la Fondazione Parada: la storia presentava, infatti, tratti inverosimili e soprattutto risultava inaccettabile scoprire che possano esistere simili realtà nell”Europa del terzo millennio.

    La visione del film li ha così catapultati in una dimensione nuova che ha mutato giudizi e ridotto pregiudizi, ha acceso fantasie ed ha spento paure metropolitane; ma il suo maggior merito è stato quello di aprire gli animi alla speranza attraverso l”esperienza di un clown che è riuscito, con il suo naso rosso e i suoi giochi, ad avvicinarsi ai bambini romeni che vivono nei canali, a cui ha insegnato i primi segreti dell”arte del circo.

    OSSERVATORIO ADOLESCENTI