SANT”ANASTASIA. PUC, PARTE QUARTA

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È necessario fare uno sforzo comune per evitare che gli anastasiani abbandonino la propria città. Bisogna creare nuovi spazi e dare risposte al bisogno di aggregazione.

ORGANIZZAZIONE URBANISTICA DEL TERRITORIO
(Continua da articolo 3)

Centri d”aggregazione
Negli articoli precedenti abbiamo evidenziato come l”intensa urbanizzazione dei decenni scorsi ha soddisfatto sì le necessità abitative degli Anastasiani ma non le esigenze connesse all”aggregazione sociale.
Le varie Amministrazioni che si sono alternate alla guida del paese hanno rimaneggiato di continuo gli spazi preesistenti, senza preoccuparsi di crearne di nuovi e più consoni alle nuove realtà che erano subentrate. Occorre assolutamente un cambio di rotta per arginare sia il progressivo abbandono di Sant”Anastasia da parte dei suoi abitanti nelle ore di svago e d”intrattenimento sia la congestione del centro per qualsiasi utilizzo di servizio pubblico.

Considerando l”attuale configurazione del paese, sono necessari tre grossi centri d”aggregazione o direzionali che dir si voglia, per Sant”Anastasia Centro, per Starza, per Romani.
L”area ex FAG, si presta egregiamente alla costruzione di un centro polifunzionale, in cui realizzare il Palazzo di Giustizia per la sede del giudice di pace, la caserma dei carabinieri, l”ufficio postale di Madonna dell”Arco, una piazza con relativi giardini pubblici ed ubicarvi in prossimità il parco giochi che occorre spostare da Via Romani, un”area per parcheggio d”auto, utile pure per la realizzazione della cittadella Mariana, locali per piccole attività commerciali, intrattenimento, turismo, uffici.

Il quartiere Starza ha bisogno di una piazza, con relativi giardini pubblici, intorno alla quale realizzare un edificio di culto (la chiesa attuale di Ponte di Ferro non è più adeguata), un edificio scolastico per le esigenze della scuola dell”obbligo, uno o due edifici pubblici (poste, delegazione comunale), locali per piccole attività commerciali, intrattenimento, uffici, area per parcheggio d”auto. La realizzazione del tutto potrà essere eseguita nella zona dove è già in costruzione l”edificio scolastico di Via S.Chiara.

Discorso analogo vale per il quartiere 167 di Via Romani, a parte le esigenze della scuola dell”obbligo che sono soddisfatte. Un centro d”aggregazione, quindi, costituito da una piazza con giardini pubblici, un edificio di culto (quello attuale su Via Romani è anch”esso insufficiente), uno o due edifici pubblici (poste, delegazione comunale), locali per piccole attività commerciali, intrattenimento, turismo, uffici, area per parcheggio d”auto. Nell”ambito del quartiere c”è ampia disponibilità per la realizzazione.

Cittadella Mariana
Durante le ultime elezioni amministrative è stata lanciata l”idea della realizzazione di una cittadella Mariana. Ad oggi l”idea è rimasta tale, cioè una semplice espressione verbale. Vediamo, invece, come si può concretizzare, dal punto di vista urbanistico, questa cittadella Mariana.
Allo scopo, è necessario creare intorno al Santuario un”adeguata zona di rispetto, sottraendolo all”attuale caos di traffico veicolare e d”attività ludiche.

Com”esplicitato nell”articolo precedente, va rettificato il primo tratto di Via Romani, per eliminare la doppia curva esistente, distanziare il traffico veicolare dal Santuario e spostare il parco gioco esistente.
Occorrono poi tre grosse aree di sosta autoveicoli in corrispondenza delle tre strade d”accesso al Santuario. La prima ad est, lato Sant”Anastasia, l”abbiamo già indicato prima sul suolo ex FAG; la seconda ad ovest su Via Arco, lato Pollena, prospiciente l”ingresso di Via Gramsci; la terza a nord su Via Romani, sull”area ex IDAS.

Per una degna accoglienza turistica, poi, occorre realizzare il Centro d”accoglienza Turistica previsto dal PSO (Piano Strategico Operativo per la Zona Rossa) tra le opere infrastutturali da attivare, utilizzando il vasto complesso ex IDAS prima menzionato.
(Continua al prossimo articolo)

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