L’INTIMO RAPPORTO TRA LE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI E LE COSCHE CRIMINALI

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    Le attività criminali e gli sprechi della Pubblica Amministrazione non sono mondi separati; anzi, spesso sono collegati da rapporti nascosti e perversi che alimentano il sistema politico.affaristico-criminale.
    Di Amato Lamberti

    Ogni giorno i giornali riportano la notizia di arresti eccellenti nel mondo delle cosche criminali, di pericolosissimi delinquenti, sempre nella lista dei cento più pericolosi latitanti, finalmente stanati e consegnati alle patrie galere, di sequestri per decine di milioni di euro di beni illecitamente accumulati con i proventi delle attività criminali.

    Sugli stessi giornali, sempre tutti i giorni, si parla di sprechi di denaro pubblico nelle pubbliche amministrazioni, di appalti truccati, di opere pubbliche incompiute, di deficit paurosi, come quello della sanità campana. A nessuno viene mai in mente di provare a collegare le due cose, le cosche criminali e il malfunzionamento della pubblica amministrazione. Sono sempre trattati come se fossero mondi separati che non si incontrano e non si incrociano mai.

    Questo in Campania, perchè in Puglia, ad esempio, l”inchiesta sugli sprechi nella sanità pubblica subito si è allargata da un lato alla politica e dall”altro alla criminalità organizzata, mettendo in luce collegamenti nascosti e perversi che danno un senso preciso ad operazioni che non si limitano all”appropriazione del pubblico denaro ma investono la stessa governance di un sistema politico-affaristico-criminale.

    A Fondi, dove ha sede il più grande Centro Agroalimentare del Mezzogiorno, dopo anni di fatti delittuosi, di intimidazioni, di ferimenti, di omicidi, di denunce di estorsioni continuate, di malversazioni amministrative, si scopre che quella struttura che fattura decine di milioni di euro al giorno è completamente controllata da cosche malavitose organizzate della vicina Campania, i “casalesi” in combutta, o con il consenso attivo, dell”amministrazione comunale di Fondi, sicuramente a livello di funzionari e dirigenti, ma con il concorso anche di alcuni amministratori.

    Lo stesso prefetto di Latina è arrivato a chiedere lo scioglimento del Comune di Fondi, sulla base dei rapporti di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza, ma non se ne fa nulla per la resistenza di partiti e forze politiche. Quanto a chiudere, sia pure temporaneamente, il Centro Agroalimentare di Fondi, neppure a parlarne viste le dimensioni economiche e l”indotto occupazionale in gioco. Il risultato è che i “casalesi” continuano a farla da padroni grazie ai buoni e proficui collegamenti istituzionali.

    Di situazioni dello stesso tipo ne esistono anche in Campania dove i mercati ortofrutticoli, come quelli della carne e del pesce, sono da sempre (ricordate Pascalone “e Nola?) controllati da cosche criminali da tempo passate a livelli imprenditoriali di livello nazionale e anche internazionale, soprattutto per quanto riguarda l”export dai paesi dell”est Europa.

    Ma si preferisce ignorare la situazione. Il Comune di Volla è stato sciolto alcuni anni fa per infiltrazioni camorriste relative proprio al Centro Agroalimentare e agli appalti per le forniture e i servizi dello stesso, ma le indagini non si sono allargate al Centro Agroalimentare tanto che si è pensato, da parte di alcuni operatori, che lo scioglimento del Comune di Volla fosse il modo per mettere a tacere indagini che avrebbero potuto allargarsi al Comune capoluogo.

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