I PROBLEMI DELL’ITALIA DI OGGI: ETICA IN POLITICA, CASA, LAVORO

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    Tre interventi della Chiesa sulle questioni sociali che risultano essere vitali in questo momento storico così difficile. Di Don Aniello Tortora

    Il Segretario della Conferenza Episcopale Italiana, Mons. Mariano Crociata, il 28 aprile scorso, ha tenuto una relazione a Sorrento il cui tema è davvero attuale e affascinante: “Cattolici e società. Etica privata e pubblica”. Dopo un’ampia introduzione sulle “radici storiche e culturali di una separazione” e una riflessione su “coscienza e vita sociale”, il relatore ha affrontato il problema dal punto di vista della “peculiarità italiana”.

    Centrale è stata una sua affermazione: ”Lo scandalo avvertito dai più di fronte alle frodi perpetrate da esponenti delle classi dirigenti, rivela la crescente percezione dell’urgenza di un’etica pubblica da tutti condivisa e rispettata”. Così si è espresso, ancora, Mons. Crociata: “La questione del rapporto tra etica privata ed etica pubblica assume, in Italia, – senza discriminazioni di sorta nei confronti di alcuno – una forma specifica a motivo del rapporto tra cattolici e società. Essa significa innanzitutto una visione dell’essere umano, dotato di una coscienza che lo fa accedere al senso del bene e del male, come capacità costitutiva della sua identità personale e della sua dimensione spirituale. Sta in questa capacità la radice antropologica dell’etica, precisamente come capacità di accedere con giudizio certo al bene e al suo stesso ultimo fondamento”.

    E, ancora, ha continuato il Segretario della CEI: ”Il fedele cattolico è chiamato a testimoniare queste verità e ad operare in difesa della persona umana, attraverso un fattivo impegno personale, sociale e politico”. Tre sono, secondo Crociata, i vari gradi ( o livelli) di questo impegno: “coerenza personale”, “libera iniziativa associata” (sussidiarietà) e “rappresentanza o militanza politica”.

    Tutte le parrocchie torinesi riceveranno domenica 6 maggio l’appello dell’arcivescovo monsignor Cesare Nosiglia contro l’emergenza casa: "Mai più" alloggi sfitti. Non tenere alloggi vuoti. Affittarli alle persone indigenti, a costi contenuti". "Viviamo in un periodo storico non facile – si legge nell’appello di Nosiglia – percorso da segnali di crisi e da preoccupazioni sempre più pressanti. Tanti soffrono, tantissimi sono in apprensione, non pochi arrivano a vivere forme di ansia e di depressione. Da cristiani siamo però coscienti che il buio porta con sé anche un appello, un messaggio, un insieme di segni dei tempi che ci interpella nel nostro modo di vivere la fede e la sequela di Gesù".

    "Oggi – continua l’arcivescovo di Torino – la storia ci invita a riscoprire e a rendere concreti i valori che il Vangelo da sempre ci ha presentato: la fraternità, la comunione, la sobrietà, l’amore. E, soprattutto, la condivisione. Così ce la racconta il libro degli Atti degli Apostoli: la moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuore solo ed un’anima sola e nessuno considerava sua proprietà quello che gli apparteneva, ma fra loro tutto era comune. Nessuno, infatti, tra loro era bisognoso, perché quanti possedevano campi o case li vendevano, portavano il ricavato di ciò che era stato venduto e lo deponevano ai piedi degli apostoli; poi veniva distribuito a ciascuno secondo il suo bisogno".

    Il cardinale di Milano, nella Veglia dei lavoratori per il Primo Maggio, intervenendo sul tema del lavoro ha affermato che “dalla crisi si esce insieme”.
    È stato un Primo Maggio davvero triste, quello di quest’anno. È aumentata la disoccupazione (siamo al 9,7 %), anche se, come dicono gli esperti, il tasso reale potrebbe essere più alto, perché ai quasi 2,1 milioni di disoccupati si aggiungono 250mila lavoratori in cig. Ma la disoccupazione giovanile è quella che desta più preoccupazione: siamo ormai al 32,6%. E nel nostro Meridione la situazione è ancora più grave: tantissimi giovani il lavoro non lo cercano più.

    È giunto il momento, non più rinviabile, che si facciano in Italia politiche vere e serie per la crescita, per ripartire verso un domani migliore.
    I problemi dell’etica in politica, della casa e del lavoro interpellano, ancora una volta i credenti, impegnati nella storia, a “creare speranza e solidarietà”.
    (Fonte foto: Rete Internet)

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