“I Giacigli innamorati”: l’ultima opera d’arte dell’inciviltà

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Somma Vesuviana, due materassi sono stati abbandonati in via Macedonia. In uno dei comuni riconosciuti “virtuosi” dalla Regione Campania in materia di raccolta differenziata resta il degrado in alcune zone.

In pieno agosto Somma Vesuviana offre qualche spunto artistico interessante a chi è rimasto in città: l’allusione, di natura ironica, si riferisce a due materassi appoggiati al muro dell’Eav, ex Circumvesuviana, abbandonati in via Macedonia, nei pressi delle barriere del passaggio a livello, prima dell’altro di via Marigliano. Un gesto d’inciviltà incomprensibile, se solo si pensa che a pochi passi, in via S. Sossio, opera brillantemente l’isola ecologica, per cui a chi ha lasciato lì i “giacigli innamorati” non sarebbe costato granchè portarli alla struttura dedicata alla raccolta differenziata.
Riconosciuto “comune virtuoso” nell’immenso panorama del ritiro e dello smantellamento dei rifiuti, Somma ha ricevuto dalla Regione Campania in questi ultimi anni meritati onori e incentivi al miglioramento del sistema.

Per un excursus, sul sito dell’ente di Palazzo Santa Lucia, nella sezione dedicata, è visibile la dichiarazione dell’assessore all’Ambiente Giovanni Romano, rilasciata a chiusura dello scorso anno, in seguito ai dati pervenuti sull’andamento soddisfacente registrato in diverse province. “Ammontano a 7 milioni 725mila euro le risorse che la Regione Campania ha già erogato per l’attuazione dei Piani di raccolta differenziata”. A questo, all’epoca, l’amministratore ha aggiunto:”Stiamo andando avanti nel supporto ai comuni rispetto alla raccolta differenziata. L’assessorato ha comunicato a 29 comuni di cui, ad oggi, non sono ancora stati finanziati i Piani, la possibilità di avviare le gare per l’acquisizione delle forniture necessarie all’attuazione della raccolta differenziata. Non appena queste amministrazioni ci comunicheranno gli esiti delle gare, erogheremo gli acconti, come avvenuto per gli altri enti”.

Nell’elenco riportato il 4 dicembre, in quarta posizione figurava proprio Somma Vesuviana, la città del Tiger intelligente: il sistema di pesatura elettronica dei rifiuti, che consente ai cittadini uno sgravio fiscale, se depositano immondizia portando dietro la Eco card o la tessera sanitaria. Meccanismo che sembra, però, non aver riscontrato il successo sperato, perchè le card non sono giunte a tutti e perchè molti non sono pronti a recepire il cambiamento.
Dall’inizio del 2013 il comune, particolarmente attivo, ha partecipato a diverse gare, diventando destinatario di fondi regionali ed elogi per ottime iniziative svolte, come il concorso fotografico e multimediale “I want to be clean”, promosso dal Forum dei Giovani e dall’Ufficio Ecologia, e la campagna di sensibilizzazione condotta nelle scuole “Il tesoro di Capitan Eco”, diretta da Menna Iovine e sostenuta dall’ex assessore all’Ecologia, Raffaele Angri.

In un contesto all’avanguardia come questo nessuno si sognerebbe di deturpare il paesaggio e imbrattare le periferie con resti di elettrodomestici, avanzi di cibo e materiale nocivo alla salute. Eppure basta guardare in direzione delle periferie per comprendere che c’è sempre chi continua a pensare a loro come ad una discarica a cielo aperto. È il caso di via Coppola, sovrastata dal ponte della SS 268, da cui molti addirittura lanciano dall’alto i sacchetti contenenti i rifiuti della giornata, o quello, perpetuo, di via Duca di Salza, ai confini con Brusciano, dove un rientro accoglie tristemente pneumatici e immondizia di varia origine, o l’altro ancora in località Castello, zona di ristoranti e commercio, spesso vittima di gesti incivili.

Pochi punti di abbandono contro i numerosi posti ben monitorati, che fanno di Somma Vesuviana un vero “gioiellino”. Passeggiare al centro, lungo via Aldo Moro, nella mega piazza Vittorio Emanuele III, e altrove, al corso Italia, a piazza Europa è davvero un piacere.
Magari aumentassero i controlli nelle aree più nascoste e dimenticate, poichè le poche telecamere mobili messe a disposizione dal comune non possono di certo coprire l’intero territorio. La svolta, dunque, si basa su soluzioni semplici e scontate: più controllo da parte delle istituzioni e una forma mentis collettiva rispettosa e educata. Minimo impegno da parte di tutti, massima resa.