La denuncia di Scotto ( Pd ): “Il sindaco mi ha rimosso perchè i sindaci dei comuni dell’area non hanno digerito la mia richiesta di legalità nell’appalto unico per l’assistenza domiciliare”. Sorrentino: “Replicherò al momento opportuno”.
Ex vicesindaco contro sindaco in uno scontro a colpi di accuse scottanti, puntate in particolare sulla gestione degli appalti nell’ambito 12, il consorzio di sei comuni che si occupa di assistenza sociale e di cui è capofila il comune di Pomigliano. Intanto Giuseppe Scotto, 49 anni, iscritto al Pd, non ha proprio digerito il siluramento da parte del suo primo cittadino, Clemente Sorrentino, che appena qualche giorno fa lo ha rimosso da tutti gli incarichi, delega alle politiche sociali compresa. «Prendeva decisioni a mia insaputa», la motivazione dell’allontanamento addotta da Sorrentino. Ieri però Scotto è passato al contrattacco. Ha scritto una lettera che a breve diventerà un manifesto che sarà affisso sui muri della cittadina.
All’interno Scotto parla di “tradimento”, di «volontà di accontentare i mercenari della politica» e poi fa un’accusa precisa, di quelle pesanti: «Il mio no alle proroghe delle cooperative, che gravitano da anni nell’ambito territoriale numero 12, di cui è capofila il comune di Pomigliano D’arco, la richiesta formale di una documentazione dettagliata relativa alle gare di appalto, come quella per il servizio di assistenza domiciliare integrata ( cose che rientrano nelle mie competenze specifiche dei servizi sociali ) hanno scatenato la vendetta dei sindaci di centrodestra che compongono l’ambito». Scotto scrive di «una gara d’appalto per i servizi domiciliari assegnata dopo svariati mesi dall’apertura delle buste, cosa che ha creato disagi alla popolazione».
Il 2 agosto scorso l’allora vicesindaco di Castello di Cisterna aveva sostanzialmente scritto alla dirigenza dell’ambito sociale ( ne fanno parte anche i comuni di Pomigliano, Marigliano, Brusciano, Mariglianella e San Vitaliano ) che «la cooperativa che ha vinto la gara per l’espletamento del servizio di assistenza domiciliare deve fornire una precisa documentazione sui contratti di lavoro, le retribuzioni e i contributi previdenziali di tutti i suoi operatori nonché la descrizione relativa ai servizi da svolgere». «Poi il sindaco ha deciso di rimuovermi dall’incarico soprattutto a causa di questa lettera – aggiunge Scotto – ma solo dopo quasi due mesi: non ha tenuto conto del mio operato trasparente perché per lui la legalità è un semplice dettaglio».
Dal canto suo Sorrentino si è riservato di replicare alle gravi accuse in «un secondo momento». «Si tratta di rispondere anche in nome e per conto di altri comuni – spiega il sindaco – per cui certamente replicherò, ma mi ci vorrà un po’ di tempo».