Casoria, riesplode la vertenza ex Carrefour

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Ieri bloccate per ore circumvallazione esterna, autostrada e tangenziale. I 200 addetti dello storico Euromercato, in cassa integrazione, vogliono far riaprire il centro commerciale, chiuso da due anni.

“Una mattina mi sono svegliato e il lavoro non c’è più”. Le parole del partigiano trasformate in salsa napoletana e scolate dal pentolone della crisi. Mimma Primo, mamma in cassa integrazione ed ex addetta alle vendite del primo ipermercato di Napoli, l’Euromercato di Casoria, grida questa frase diventata slogan ormai da tempo, attraverso il megafono che porta sempre con sé, a ogni manifestazione.

Mimma ha fatto così anche ieri mattina, quando insieme ai suoi colleghi e alle colleghe, in cig da anni, ha bloccato per tre ore la strada degli americani, la trafficata circumvallazione esterna, proprio davanti al gigante della grande distribuzione chiuso nel 2009. Striscione nei pugni – “Ex Carrefour: la truffa” – i manifestanti, molte le donne, soprattutto cassiere e commesse dell’ipermercato, hanno messo a segno l’ennesimo blocco della carreggiata ovest della strategica arteria di periferia. Il picchetto è durato quasi tre ore e ha messo in ginocchio tutta la circolazione stradale nell’area, tangenziale e autostrada Napoli-Roma comprese. La manifestazione è stata controllata dalla polizia. Alla fine i cassintegrati ex Carrefour sono riusciti a strappare un incontro alla Regione.

E’stato concesso dall’assessore al lavoro, Severino Nappi. Data della riunione: 6 febbraio. Quella di ieri mattina messa in campo dai lavoratori ex Carrefour potrebbe sembrare un’azione fotocopia delle numerose altre messe a segno tra ottobre e dicembre. Non è così, invece. La vertenza dei mesi scorsi era infatti finalizzata allo sblocco di sette salari arretrati della cassa integrazione e al prolungamento della cig di un anno. Cosa che l’assessore Nappi ha poi deliberato, poco prima di Natale. Ma la protesta iniziata ieri ha un obiettivo molto più ambizioso: la riapertura dell’ipermercato, che consentirebbe anche quella della galleria commerciale annessa. C’è però un problema di soldi mai chiarito, vale a dire il passaggio della struttura dalla Carrefour alla società IperCasoria, che ha determinato, contrariamente agli accordi sindacali, la chiusura dello storico ipermercato napoletano.