Ex pregiudicato s’incatena alle cancellate del municipio: “Ho fame”. La domanda è se sia giusto dare una seconda occasione a chi ha sbagliato ma ha pagato il suo debito con la giustizia.
50 anni, moglie e tre figli. Il braccio destro paralizzato dalla nascita e una pensione d’invalidità di 270 euro al mese. Ma niente altro.
Salvatore Venturato ieri mattina per la disperazione si è incatenato al cancello del municipio. Catena al collo ha raccontato la sua storia. “Ero il custode del primo circolo didattico, fino al 2002. Poi un esponente delle forze dell’ordine mi ha arrestato per detenzione di droga e il Provveditorato mi ha licenziato. Si, è vero, avevo dei problemi personali. Ma ho pagato. Ho pagato tutto. Intanto chi mi arrestò è stato condannato a quattro anni per aver favorito un traffico illecito di rifiuti tossici: chiedo al sindaco di riabilitarmi. La mia famiglia è in ginocchio”. Salvatore Venturato era un usciere del municipio, quando il comune aveva la sede nel castello baronale di piazza Castello.
Fu assunto nel 1987. Poi dalla casa comunale passò al Provveditorato, come custode nella scuola elementare più importante della città, il primo circolo didattico, che peraltro ora versa in condizioni strutturali disastrose. Qui nel 2002 fu arrestato da un esponente locale delle forze dell’ordine, il quale aveva saputo che Salvatore nascondeva in un armadietto della scuola alcuni grammi di cocaina. Questo stesso investigatore è stato però condannato a quattro anni di reclusione, alcuni giorni fa, con l’accusa di aver favorito un inquietante cartello del traffico di rifiuti tossici. “Quando fui arrestato il Provveditorato dichiarò che ero pericoloso – conclude Venturato – eppure i magistrati mi diedero gli arresti domiciliari, nell’alloggio della scuola”.