Wellness and health, il covid 19 e la perdita di gusto e di olfatto: come ritornare alla normalità

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Pazienza, cibi giusti, terapia e riabilitazione della memoria olfattiva  per ritornare alla normalità.

 

L’ olfatto e il gusto sono indispensabili per  identificare le molecole esterne classificandole  in un  particolare odore o sapore. I due sensi sono alla base della sopravvivenza.

L’ olfatto, in primis, consente di riconoscere e attribuire odori diversi a un numero di molecole che varia da 1000 a 10.000. La sensibilità del sistema olfattivo è tale da rilevare la presenza di un dato odore da una concentrazione di 107 molecole per 1 ml d’aria. Il  senso del gusto, invece, riconosce solo ed esclusivamente i cinque sapori fondamentali: acido, amaro, dolce, salato e umami ( alimenti contenenti glutammato come quello contenuto nel dado da cucina) . Quindi, per evocare una determinata sensazione gustativa è necessario avere ENTRAMBI i SENSI!

I recettori dell’epitelio olfattivo  si legano a molecole odorose presenti nell’aria inspirata. Il muco all’interno delle cavità nasali con la sua giusta idratazione ha una funzione fondamentale. Cosa accade nella malattia da COVID19?

Dopo diversi mesi dall’ inizio di questa pandemia i due sintomi : l’iposmia e anosmia sono ufficialmente tra i sintomi del Covid-19.

Ma che cos’è l’iposmia? diminuzione (iposmia) o perdita completa (anosmia)dell’olfatto.

Secondo le ultime ricerche sarebbero almeno due i meccanismi fisiologici che provocano la perdita dell’olfatto in presenza del Covid-19. In molti, colpiti da COVID 19 descrivono la perdita o la diminuzione  di gusto ed olfatto, ma va fatta chiarezza!

Non si tratta esattamente di perdita del “gusto”!

Il  virus pregiudica la nostra capacità di percepire i sapori ma questa capacità, che impropriamente definiamo “gusto”, la dobbiamo prevalentemente al senso dell’olfatto, che si manifesta e agisce attraverso la bocca. Il coronavirus è particolarmente attratto dalle cellule ciliate, ovvero cellule dotate alle estremità di minuscoli peli simili a ciglia che si trovano nelle cavità nasali. Anche i polmoni sono ricchi di cellule ciliate, ma sono ciliati anche i neuroni sensoriali olfattivi e,  a loro volta, i recettori che percepiscono gli odori si trovano proprio su queste ciglia.

Si pensa, quindi, che il coronavirus aggredisca i neuroni sensoriali olfattivi, provocando infiammazione e inibendo la capacità di percepire gli odori.
Ma un secondo meccanismo potrebbe coinvolgere i geni espressi nelle cellule di supporto e nelle cellule staminali presenti nell’epitelio olfattivo (dove sono collocati i neuroni sensoriali olfattivi). Sia queste cellule sia quelle dell’epitelio respiratorio nei polmoni esprimono dei geni chiave necessari al Covid-19 per invaderle.

Di norma, non si riesce a fare una reale differenza tra gusto e aroma. Il motivo è che noi solitamente diciamo “gusto”, ma quello che intendiamo è “aroma”. L’aroma si deve prevalentemente al senso dell’olfatto. È un’illusione, l’idea che l’aroma del caffè sia nella nostra bocca. Nella bocca abbiamo solo il sapore amaro o dolce o salato o acido: l’aroma per cui riconosciamo il caffè come tale si trova  nel naso”. Perché non cogliamo la differenza tra le due sensazioniQuasi tutte le sensazioni che proviamo mentre mangiamo sono da attribuire all’olfatto. Il motivo per cui ci sembra erroneamente che la percezione dell’“aroma” (gusto fondamentale + profumi degli alimenti) avvenga in bocca in un certo senso è cosi. Mentre mangiamo infatti respiriamo con la bocca e le molecole dei profumi del cibo entrano nel naso attraverso un’apertura situata nella parte posteriore della cavità orale che la collega al naso. Queste molecole provenienti dalla bocca attivano i neuroni sensoriali olfattivi e in tal modo avvertiamo il profumo del cibo insieme al gusto che abbiamo in bocca: questo ci dà l’aroma, che noi comunemente chiamiamo “sapore”.

Le persone una volta guarite dal Covid-19, riacquistano  completamente il senso dell’olfatto. A ciascuno i suoi tempi di recupero rispetto all’aggressività della carica virale, alla risposta ricostruttiva dell’epitelio ciliato  e dei suoi recettori olfattivi, danneggiati dal virus.

L’ olfatto non ritorna finché non sono scomparsi tutti gli altri sintomi della malattia e questo non può essere definito dettaglio ma ci fa capire quanto questo virus detenga il potere di distruzione fino all’ultima cellula in cui può entrare e fare danni. Non dimentichiamo che il vero e reale danno di questo virus è vasculitico (la vasculite è un’infiammazione delle pareti dei vasi sanguigni)

In genere, ma non è una regola, non si riacquista la percezione olfattiva a poco a poco : l’olfatto sparisce per poi riapparire all’improvviso.

Quale terapia alimentare per ripristinare l’olfatto?

Decotti caldi di arance, mele, malva, alloro, camomilla, coriandolo. Il caldo umido del decotto e le proprietà benefico-nutrizionali di questi alimenti messi in ebollizione per almeno 40 min, permettono una continua e sana idratazione dell’epitelio delle cellule ciliate delle cavità nasali, fanno da antiinfiammatori, donano la giusta rivascolarizzazione ed il giusto apporto di Vit. B e C.

Frutta e verdura a volontà ed il giusto apporto chilo calorico quotidiano. Mangiamo anche se non sentiamo i “ sapori”: prima o poi torneranno.

Quale suggerimento farmacologico, obbligatoriamente da condividere con il proprio medico,  per ripristinare l’olfatto?

Vitamina B12, Vitamina C a dosaggio di 1 grammo al giorno, L-acetil carnitina per combattere lo stress ossidativo del danno recettoriale,  e permettere la ricostruzione delle guaine mieliniche sensoriali ( Agonista della funzione mitocondriale, dei fattori di crescita e riparativi (NGF) con attività antiossidante nei neuroni del sistema nervoso centrale e periferico) , Acido ialuronico  per ristabilire , grazie alle sue proprietà idratanti e lubrificanti, la clearance muco-ciliare delle cellule olfattive

E per ritrovare la “ memoria” olfattiva?

Annusare per almeno 20 secondi al giorno, tre diversi aromi particolarmente intensi ( eucalipto, caffè, aceto….ed il profumo da noi preferito,  che tutte le mattine si indossava in epoca NO COVID).

In ultimo, TANTA PAZIENZA! Tutto rientrerà!

Dopo, sarà solo un brutto ricordo che ci farà apprezzare ancora di più, LA sofisticata macchina chiamata essere umano e la  VITA !