Nell’andata dei quarti di Champions, il Milan batte il Napoli di misura e si pone in una situazione favorevole per il ritorno.
Decisivo lo strappo di Brahim Diaz verso la fine del primo tempo, che, andando via a Mario Rui e Lobotka, ha dato inizio all’azione del gol di Bennacer. Il risultato è però bugiardo e dimostra come in Champions gli episodi facciano la differenza soprattutto se dalla tua parte hai l’arbitro come è accaduto al Milan. La gestione dei cartellini di Kovacs è folle e costerà al Napoli le assenze di Kim e Anguissa al ritorno.
Infatti il Napoli nella fase iniziale della prima frazione di gioco e poi nella ripresa non demerita, offrendo buoni spunti e rendendosi anche pericoloso, arrendendosi solo ad uno straordinario Maignan. Nonostante questo la mancanza di punti di riferimento in avanti non ha dato i frutti sperati: Elmas è apparso chiaramente spaesato nella posizione di falso nove e l’assenza di un vero attaccante ha tolto soluzioni alla manovra degli azzurri, come i cross alti e la ricerca della profondità. Probabilmente l’aspetto più negativo della serata di San Siro è stata la poca lucidità di alcuni calciatori, che si sono fatti prendere troppo dalla singola partita non pensando al ritorno: per quanto l’arbitraggio sia stato discutibile, Kim e Anguissa avrebbero potuto sicuramente evitare le reazioni che hanno portato rispettivamente al giallo e all’espulsione.
Si lascia Milano con la consapevolezza di aver giocato una discreta partita e di poterla ribaltare con un Osimhen in più; l’attesa è quindi a martedì, per un inferno azzurro pronto a fare la storia.