Stitichezza di Stato

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Le banche e la Banca d’Italia sono preoccupate assai. Nel corso della “Giornata del risparmio” celebrata la settimana scorsa, hanno fatto rilevare, forse incautamente o forse inavvertitamente, che in Italia va tutto bene, o quasi.

Il quasi riguarda il tasso di risparmio delle famiglie italiane, che fino a 20 anni fa era al 19% e oggi, invece, è inferiore a quello dei principali paesi dell’euro, precisamente al 7,5%. Tutti a chiedersi perché le famiglie italiane non mettono più soldi da parte.

Azzardiamo una risposta: forse perché gli stipendi sono fermi o non ci sono affatto; quelli che ci sono forse vengono spesi per mangiare, muoversi, vestirsi e alla terza settimana i soldi sono già volati via. A quel punto, che vuoi risparmiare?

Ad ogni modo, conosco famiglie che si sono dette seriamente preoccupate del calo del risparmio nazionale e per dare una mano alle banche hanno evitato di cenare la sera; poi di pranzare; infine hanno sigillato anche il gabinetto.

Però è successo che hanno dovuto spendere parte dei loro cospicui risparmi per curare la stitichezza.