Stellantis Pomigliano, cala ancora la cig: è l’effetto Tonale

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Dopo 14 anni altri 340 operai lasciano il regime di cassa integrazione e vanno a lavorare a tempo pieno per il nuovo suv del Biscione. Graziano (Fismic) e Auriemma (Uilm): l’obiettivo è la piena occupazione in fabbrica al più presto       

 

L’effetto Tonale per superare, attraverso lo sforzo produttivo, le difficoltà di un contesto locale, nazionale e globale oggettivamente difficile. E’ infatti sull’onda positiva della produzione del nuovo suv Alfa Romeo che Stellantis ha appena annunciato l’uscita dal calvario della cassa integrazione, iniziata ben 14 anni fa, di altri 340 lavoratori della grande fabbrica automoblistica di Pomigliano. Gli operai saranno impiegati a tempo pieno sulla catena di montaggio della nuova compatta del Biscione. Numeri dunque sempre più in salita. Finora ammontavano a 1020 gli addetti di Pomigliano usciti dalla cig grazie al Tonale. Ma quest’ultima svolta consetirà in poche settimane di raggiungere quota 1360 sulla nuovissima linea di montaggio della vettura, i cui ordini sono in costante aumento. L’accordo di sviluppo è stato stipulato tra i sindacati firmatari del contratto azindale, Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Acqf, e il gruppo automobilistico. Un patto, questo, che secondo quanto trapelato lascia intravedere un aumento delle produzioni.

 

Secondo fonti sindacali infatti c’è adesso la concreta speranza che entro marzo possa scattare a Pomigliano il secondo turno di lavoro sulla linea del suv, in produzione da maggio scorso. Attualmente su questa linea si lavora solo sul primo turnoma è impellente il bisogno di reclutare un sempre maggior numero di addetti in vista del salto produttivo. In questo scenario s’inquadra anche un’altra notizia positiva emersa dal confronto: il reparto logistico di Nola chiuderà entro dicembre. I 190 addetti dell’impianto ubicato nell’area dell’Interporto faranno dunque ritorno a Pomigliano, dopo il tormentato trasferimento avvenuto nel 2008, tra proteste e tafferugli che videro contrapposti un gruppo di operai da mandare a Nola e la polizia. Una fase ormai definitivamente chiusa grazie al patto appena raggiunto e che consentirà il rientro in fabbrica dopo una lunga permanenza a Nola. Comunque, sulla base di quanto riferito da fonti sindacali, la chiusura dell’impianto logistico nolano sarebbe stata dettata dalla necessità dell’azienda di ridurre i costi tagliando le spese di affitto del capannone. L’intento in ogni caso è di aumentare al massimo le produzioni e l’occupazione nel polo di Pomigliano concentrando qui tutte le attività connesse all’automotive.

 

E con l’accordo tra Stellantis e i sindacati è stato possibile prorogare fino al prossimo marzo i contratti di solidarietà per la gran parte dei 4300 addetti della fabbrica dove si propucono il Tonale, da appena sette mesi, e la Panda, l’auto più venduta d’Italia che è in produzione da dicembre 2011. L’ultima intesa raggiunta prevede dunque che entro i prossimi mesi saranno 1360 i dipendenti dello stabilimento che dopo quasi tre lustri di cassa integrazione potranno tornare a lavorare a tempo pieno. Ad agosto 198 operai Stellantis erano già stati liberati dal giogo della cig. Si sono uniti agli altri 822 colleghi che tra maggio e luglio avevano lasciato per primi il regime di cassa integrazione a rotazione attraverso i contratti di solidarietà. Ma ci sono altre novità a Pomigliano. Contestualmente alla stipula dell’accordo di solidarietà finalizzato anche alla fuoriuscita dalla cassa integrazione sono stati sottoscritti altri due accordi tra azienda e sindacati. Uno riguarda la chiusura del reparto «affidabilità» (prova autovetture) e il trasferimento dei 130 addetti sulle linee di produzione. L’altro è relativo al trasferimento sulle linee di un numero aggiuntivo di 30 lavoratori ex Ergom.

 

«Lo sforzo di tutte le parti, azienda, sindacato e lavoratori – commenta nel frattempo Aniello Graziano, responsabile della Fismic per il settore automotive – dovrà puntare sulla piena occupazione della fabbroca di Pomigliano, cosa che stiamo inseguando senza mai fermarci». «Il dato positivo – conclude Crescenzo Auriemma, segretario generale della Uilm Campania – è che riduciamo il numero di lavoratori in cassa integrazione. Noi speriamo che a gennaio scatti il secondo turno sulla linea di produzione del Tonale. A quel punto avremo altre uscite dalla cig. L’obiettivo è di eliminare totalmente la cassa integrazione da Pomigliano entro il 2023, anche se però purtroppo resta l’incognita degli approvvigionamenti di materiali». A Pomilgiano come altrove nel settore automoblistico nazionale è saltato un numero consistente di giornate di lavoro a causa della cronica carenza di materiali scatutita da una sottoproduzione mondiale.