“Sbagliare è umano, perseverare è diabolico”. Potrebbe essere questa la sintesi di una storia infinita, fatta di omissioni, superficialità e incompetenza.
Circa un mese fa scrivemmo sulla questione adozione aree verdi (leggi https://www.ilmediano.com/somma-vesuviana-assegnate-aiuole-ai-privati-senza-bando-i-commercianti-si-ribellano/ ). In seguito ad una manifestazione di interesse, alcune aree verdi di proprietà comunale furono dunque assegnate con un contratto di sponsorizzazione e non con una regolare convenzione. Inoltre, era evidente che il dirigente di area avesse fatto un errore di procedura nella predisposizione degli atti. Infatti, nella sezione amministrazione trasparente del sito, mancavano l’avviso, il bando e la determina. Ciò nonostante erano state assegnate le aiuole ad alcuni privati senza preciso alcun criterio e senza alcuna graduatoria. Da qui la rabbia degli altri esercenti, che speravano di partecipare a un regolare bando e la richiesta a gran voce di annullare le assegnazioni ritenute illegittime. Dopo alcuni giorni dalla pubblicazione al nostro articolo, l’Ente Comunale provvedeva a ripresentare la manifestazione d’interesse “adotta un’area verde della tua città” e questa volta con regolare avviso, bando e pubblicizzazione. Ma quello che l’Ente non ha provveduto a fare è stato l’annullamento della determina sbagliata a firma dell’allora dirigente Simona Penza, sancita con deliberazione di Giunta comunale n 62 dell’8/9/2020. Da qui un primo esposto del presidente dell’Aicast Crescenzo De Falco, inviato al Prefetto di Napoli. (leggi https://www.ilmediano.com/somma-vesuviana-adozione-aree-verdi-e-polemica-sul-mancato-annullamento-della-vecchia-determina/ ). Nonostante ciò, l’annullamento non c’è stato, anzi. A ben guardare, le assegnazioni fatte ai privati senza bando sono ancora visibili non solo nelle aiuole ma anche negli incroci e nelle rotatorie dove, stando al codice della strada, non potrebbero starci. Non solo, in una delle aiuole sono stati istallati anche dei faretti a led allacciati sulla pubblica illuminazione! Tale problematica è stata sollevata attraverso un secondo esposto fatto sempre da De Falco e indirizzato al Prefetto e alla Corte dei Conti. A quanto pare, cosa che succede di consueto ormai, il parere del comando della polizia locale a Somma Vesuviana non viene chiesto mai in modo preventivo, prima cioè di approvare progetti o altro. Il parere viene chiesto sempre dopo, ovvero quando si tratta di ricorre ai ripari. In una nota indirizzata anche alla Procura di Nola, l’attuale dirigenti ai LL.PP, Giuseppe Rossi, risponde alle accuse e all’esposto di De Falco sottolineando che l’assegnatario della suddetta aiuola non è mai stato autorizzato ad utilizzare faretti, per altro preesistenti, né a consumare energia elettrica senza titolo. Il dirigente Rossi, inoltre, ricorda che l’impianto di pubblica illuminazione è stato dato in concessione alla società Vesuvio Energia alla quale sono state volturate le relative bollette e quindi l’eventuale danno procurato dall’assegnatario dell’aiuola avverrebbe nei confronti della Vesuvio Energia e non dell’Ente. Nella stessa nota, il dirigente ha chiesto anche al comandante della polizia locale, Claudio Russo, di verificare quanto contestato da De Falco. A giorni un tecnico della Vesuvio Energia farà la verifica relativa alla corrente e il comandante, chiamato in causa, ha dovuto elevare sanzioni di 430 euro agli assegnatari. Insomma il solito pasticciaccio. Chi ha ottenuto il contratto di sponsorizzazione delle aiuole negli incroci, firmato e approvato dall’Ente, ora si trova ad essere anche sanzionato! In questa storia di “scarica barile”, ancora una volta la protagonista principale è l’incompetenza.