Si dimette da assessore ed è assunta dal Comune come funzionario. Il sindaco: “Ha il profilo giusto”

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il sindaco di casalnuovo e nicoletta romano
il sindaco di casalnuovo e nicoletta romano

Si è dimessa da vicesindaco un mese e mezzo fa ma ieri è rientrata in municipio con un contratto di assunzione di 12 mesi da capo gabinetto e addetto stampa del Comune. E adesso divampa la polemica sui costi della politica. Al centro della bagarre c’è Nicoletta Romano, 29 anni, giornalista pubblicista, dal giugno del 2015 al 24 dicembre del 2017 vicesindaco a Casalnuovo. “Lascio per dare spazio a nuove energie”, aveva scritto Romano per motivare le sue dimissioni. Poi il Comune ha indetto il bando di gara a evidenza pubblica per l’assunzione, con contratto a tempo di un anno, di un responsabile della comunicazione e capo gabinetto di livello D 3, livello per il quale è obbligatorio indire un bando pubblico. A questa gara hanno partecipato appena sette persone, tra loro alcuni giornalisti. Ma se ne sono presentate solo cinque ai colloqui. Infine ieri il sindaco Massimo Pelliccia ha conferito l’incarico alla sua ex vice, Nicoletta Romano. “Vergognatevi”, stigmatizza intanto su Facebook il gruppo Casalnuovo Aut.“ E’ arroganza amministrativa – aggiunge Giovanni Nappi, leader locale del Pd , all’opposizione – un ex vicesindaco che si dimette pochi giorni prima dell’uscita del bando e che poi diventa capo staff, o qualcosa del genere. Mi riservo di guardare gli atti e di ricostruire i fatti”. “Non vedo nessuna polemica – replica però il sindaco – c’è stata una procedura ad evidenza pubblica nonostante si tratti di un incarico che avrei potuto conferire anche solo con una nomina fiduciaria, com’è stato fatto in altri comuni. La procedura inoltre ha seguito le indicazioni dell’Anac. Detto questo – specifica Pelliccia – la valutazione va fatta nel merito e l’esperienza della dottoressa Romano è innegabile. Le sue capacità sono quello che conta: ha il profilo giusto”. Il sindacato unitario dei giornalisti campani, il Sugc, aveva chiesto a Pelliccia di ritirare il bando di gara perché giudicato illegittimo. “Qui – risponde il sindaco – non è arrivata una sola carta dal Sugc: da loro nemmeno un rigo”.