Scossone nel Partito Socialista Italiano: Felice Iossa, dirigente nazionale e responsabile per il Mezzogiorno, ha annunciato le proprie dimissioni dalla direzione e dal PSI. Una scelta definita “sofferta” ma inevitabile, maturata – a suo dire – di fronte a un partito che «oggi sembra più un taxi che una comunità di valori».
Iossa, nelle sue dichiarazioni, non risparmia critiche all’attuale gestione e, soprattutto, alle candidature decise per la prossima tornata elettorale. «Non si può candidare nel PSI chi è lontano anni luce dai suoi valori. E, soprattutto, chi – per mero tornaconto personale – ha chiuso la porta a chi l’aveva eletta, per correre in soccorso di chi fino a un attimo prima l’aveva osteggiata e insultata pesantemente. Qui si mette da parte la dignità per una poltrona, e questo non posso accettarlo».
Senza mai citarla direttamente, il riferimento appare evidente: Valeria Ciarambino, vicepresidente del Consiglio Regionale della Campania, ex esponente del Movimento 5 Stelle, già oppositrice del governatore Vincenzo De Luca e oggi invece vicina al presidente della Regione. La sua possibile candidatura nelle fila socialiste avrebbe provocato la rottura con Iossa, che giudica incompatibile l’ingresso di figure politiche con un percorso distante dai principi socialisti.
Iossa attacca anche la linea politica seguita in Campania: «Il clima politico campano non aiuta né chiarezza né prospettiva: si è scelto un candidato presidente senza discussione, senza un programma, senza una visione. Si è persa l’occasione di parlare ai più deboli, alle imprese, di affrontare seriamente le questioni ambientali e di proporre un modello di sviluppo credibile».
Non manca un affondo contro il cosiddetto “codice etico”: «Così com’è formulato, è un’offesa alla Costituzione e alle leggi dello Stato: è la legge a decidere chi può candidarsi e chi no, non serve chiedere esami del sangue a tutti. Chi sostiene queste cose, forse, dovrebbe farsi qualche domanda… personale».
Infine, il commiato: «Ho dato tutto quello che potevo – sottolinea – e ringrazio i tanti compagni che hanno creduto insieme a me in questa battaglia. Sono molto triste per quello che è accaduto e per questo non posso più continuare a fare politica in questo momento così difficile. Non intendo restare in un contesto che tradisce i valori per cui ho sempre lottato. Ringrazio di cuore tutti coloro che mi sono stati vicini».