Sant’Anastasia/Concorsopoli, Iorio risarcisce il Comune per danno di immagine. Il sindaco: “Restituiremo le quote a chi ha partecipato ai concorsi”

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Pasquale Iorio
Il sindaco Carmine Esposito

Per decisione della giunta comunale, l’Ente accetta il risarcimento e il sindaco Esposito annuncia sui social: “Restituiremo i soldi a coloro che hanno partecipato”.

Erano stati tutti condannati in primo grado gli imputati di «Concorsopoli», a gennaio scorso la sentenza stabilì pene esemplari: dieci anni per l’ex sindaco Lello Abete, otto per l’ex segretario comunale Egizio Lombardi, otto anni anche per l’ex consigliere Pasquale Iorio, sei anni per l’imprenditore Alessandro Montuori, titolare dell’agenzia selezioni e concorsi. Tutti giudicati colpevoli di aver truccato i concorsi pubblici al comune di Sant’Anastasia incassando mazzette da concorrenti paganti destinati a vincere i suddetti concorsi. Oggi, chi era stato assunto per effetto dei concorsi truffa è stato licenziato o si è dimesso e i condannati, tutti al momento liberi, hanno presentato ricorso in appello ma la prima udienza, a giugno scorso, è stata rinviata al 30 settembre prossimo per valutare la possibilità di un concordato.  Non è difficile dunque comprendere le motivazioni per cui l’ex consigliere comunale Pasquale Iorio, il primo ad aver confessato dopo gli arresti ciascun dettaglio inerente al funzionamento del «sistema» con il quale si truccavano i concorsi, abbia offerto al Comune di Sant’Anastasia la somma di 30mila euro «a titolo di totale risarcimento del danno all’immagine del medesimo ente arrecato a seguito della vicenda giudiziaria di rilevanza penale, oltre le spese legali sostenute dallo stesso comune per la costituzione di parte civile». Trentamila euro che la giunta comunale, guidata dal sindaco Carmine Esposito, eletto ad ottobre 2020 alla guida del municipio, accetterà per destinarla a scopi sociali. Un versamento che avverrà tramite assegno circolare intestato al Comune e che potrà coprire solo il risarcimento di danni d’immagine, appunto, ma non attiene alla parte della sentenza che riguarda la riparazione pecuniaria. «uesta sQuesti soldi saranno usati affinché il Comune possa offrire un segno di solidarietà a chi è stato praticamente truffato ed offeso – dice il sindaco Esposito – ecco perché a tutti i candidati che nel 2019 versarono la quota di partecipazione alle prove concorsuali sarà restituita quella somma. Un gesto che riteniamo giusto alla luce degli elementi processuali». Naturalmente non saranno risarciti coloro i quali, tenendo presente le ordinanze e gli atti processuali, hanno pagato non solo le quote di partecipazione ma anche versato denaro, con cifre che andavano dai diecimila ai trentamila euro, per ritrovarsi vincitori di concorso o idonei, così da essere in buona posizione nelle graduatorie e poter essere assunto magari da altri enti.