San Giorgio lavatrici, vince la Fiom: ritirati i licenziamenti. L’azienda di Acerra: « Soluzione condivisa »

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La protesta degli operai alla San Giorgio di Acerra
La protesta degli operai alla San Giorgio di Acerra

Il sindacato dei metalmeccanici Cgil esulta dopo la lotta messa in campo con una serie prolungata di scioperi. I lavoratori estromessi torneranno nello stabilimento      

Si è conclusa con un lieto fine e cioè con il ritorno al lavoro degli operai licenziati la dura vertenza che negli ultimi giorni aveva opposto gli addetti della San Giorgio di Acerra all’azienda metalmeccanica che possiede il noto marchio nazionale delle lavatrici.  Il braccio di ferro era scaturito dal licenziamento di quattro operai dello stabilimento ubicato nella zona ASI, operai tra i quali figurava anche un delegato sindacale della Fiom-Cgil. A ogni modo i lavoratori estromessi faranno rientro in fabbrica grazie a un accordo tra l’impresa e la Fiom siglato nella serata di mercoledi al termine di uno sciopero dei lavoratori, l’ennesimo di una lunga  serie, indetto proprio per far scongiurare i tagli. Secondo quanto pattuito, i dipendenti che erano stati licenziati faranno rientro in fabbrica il prossimo 17 luglio. « Questa soluzione è stata resa possibile grazie soprattutto al fatto che siamo riusciti a reperire nuove commesse per la produzione di componenti di gomma e plastica – spiega Elia Izzo, amministratore delegato della San Giorgio – per cui – aggiunge Izzo – abbiamo potuto ricollocare i lavoratori licenziati in una consociata del nostro stesso gruppo, la Insit, che peraltro opera all’interno del compound produttivo della San Giorgio, vale a dire dentro il nostro perimetro industriale ».

L’accordo

Dunque, tecnicamente non c’è stata una revoca dei licenziamenti. Piuttosto è stato possibile far tornare a lavorare gli addetti fuoriusciti per crisi, contingente ma momentanea, grazie alla ricollocazione in un’altra azienda del gruppo. « E’ stata una soluzione positiva – sottolinea Izzo – che è il frutto dello spirito attraverso cui è nata quest’azienda, uno spirito che punta esclusivamente allo sviluppo tecnologico e a quello produttivo e occupazionale del territorio ». Una realtà importante quella della San Giorgio. Il marchio nazionale delle lavatrici e asciugatrici San Giorgio fu rilevato nel 2014 dagli imprenditori napoletani Eliza Izzo e Ciro Tarallo.  All’epoca si trattò di una vera e propria scommessa imprenditoriale. Il marchio infatti era detenuto da un’azienda francese che voleva cederlo a un’omologa turca.

La storia

« Noi però – racconta Izzo – riuscimmo a spuntarla. Rilevammo il marchio e realizzammo  dal nulla una nuova realtà industriale proprio qui ad Acerra ». Adesso il gruppo San Giorgio conta complessivamente 198 addetti, tutti assunti nel territorio compreso tra Acerra, Casalnuovo e Pomigliano. Attualmente l’azienda sta facendo registrare una fase di rilancio grazie al suo know-how  basato sull’industria 4.0.  Lo stabilimento acerrano è il frutto di un investimento complessivo da 70 milioni di euro.

La Fiom

Ma negli ultimi tempi la conflittualità sindacale era decisamente aumentata. Durante gli scioperi uno dei lavoratori che stavano manifestando, di origine africana, era anche stato colpito da epiteti razzisti da un responsabile aziendale a causa del suo colore della pelle. L’ episodio è finito in una denuncia presentata ai carabinieri. « Il ritiro dei licenziamenti da parte del gruppo San Giorgio – commenta Mario Di Costanzo, segretario della Fiom di Napoli – è stato il frutto della lotta dei lavoratori e della caparbietà del nostro sindacato. Questa vittoria è stata ottenuta grazie alla solidarietà di tutti i lavoratori, che per ben sei giorni hanno scioperato tralasciando il sacrificio economico derivato dall’astensione. Gma gli operai di quest’azienda hanno vinto  e questa vertenza farà da apripista alle prossime richieste che la Fiom farà all’azienda ».