Parate in rovesciata e autoradio per Toto Cotugno: Napoli piange Garellik, l’eroe “senza mani”

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Nella notte si è spento, all’età di 67 anni, Claudio Garella, celebre portiere che ha vestito le maglie, tra le altre, di Verona e Napoli, a causa di problemi cardiaci in seguito ad un intervento chirurgico. Garella era conosciuto soprattutto per il suo particolare modo di parare con i piedi, denominato successivamente “alla Garella”, tant’è vero che l’avvocato Agnelli lo definì, con sarcasmo, come il portiere più forte al mondo senza mani, e l’Arena di Verona gli diede il soprannome “Garellik”, ricordando la sua passione per i fumetti e in particolare per il celebre Diabolik.

Storica e indimenticabile è stata anche la sua parata in rovesciata durante una partita contro la Cremonese, quando vestiva la maglia dell’Udinese, così come l’aneddoto dell’autoradio, che portava sottobraccio ascoltando e cantando Toto Cotugno.

Ha inoltre vissuto da protagonista grandi imprese sportive come lo scudetto del Verona, l’unico nella storia del club, nella stagione 1984/85, e il primo scudetto del Napoli di Maradona, con cui ha vinto anche una Coppa Italia, nella stagione 1986/87. Una particolarità della carriera di Garella è che è stato sostituito dallo stesso portiere, Giuliano Giuliani, per ben tre volte: a Verona nel 1985, a Napoli nel 1988 e all’Udinese, sul finire della carriera, nel 1993. Lunedì, si potrebbe pensare quasi per una casualità della sorte, si affronteranno proprio Verona e Napoli, e siamo sicuri che verrà rivolto un grande omaggio ad un calciatore che ha scritto importanti pagine di storia di queste due squadre.