Ottaviano: l’I.C. “A. D’Aosta” intitola l’auditorium a Giulia de’ Medici, la “prima” Signora di Ottajano

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La manifestazione si svolgerà venerdì 6 dicembre, a partire dalle ore 18.00. La conoscenza della storia del territorio, le arti figurative e il cinema sono al centro della strategia didattica dell’ Istituto, del Dirigente prof. Michele Montella, dei docenti. Carmine Cimmino parlerà della figura di Giulia de’ Medici, che con il marito Bernardetto, anche lui un Medici, nel 1567 comprò dai Gonzaga di Molfetta il feudo di Ottajano. Le donne “potenti” nella pittura del’500 e del primo Seicento. Il ruolo di Giulia nell’ amministrazione e nello sviluppo dell’importante feudo.

 

E’ giusto che l’auditorium dell’I.C. “A. D’Aosta” venga intitolato a Giulia de’ Medici,  a cui Alessandro Allori attribuì, nel ritratto pubblicato a corredo dell’articolo, una espressione delicatamente enigmatica: e forse era veramente la sua espressione abituale:  le vicende della vita le avevano insegnato a velare, con  le forme della distrazione signorile, l’arte della vigile attenzione. E’ giusta la decisione del Dirigente prof. Michele Montella e dei docenti: prima di tutto perché la Chiesa del Rosario e l’edificio che ospita  l’Istituto proprio Giulia de’ Medici li fece costruire, per i Domenicani di Padre Pietro Feulo di Ottati. Dietro l’altare maggiore della chiesa ella venne sepolta, accanto al marito Bernardetto. L’omaggio alla signora è giusto anche perché ella interpretò il suo ruolo come le grandi dame che tra il Quattrocento e il Cinquecento furono protagoniste dei momenti più importanti della storia politica italiana: del resto, era la nipote prediletta di Caterina, regina di Francia, “madre di re”, che donò a Giulia cospicue somme di danaro e le permise di costruire la chiesa del Rosario e il convento dei Domenicani. In una lettera a Cosimo I Medici, duca di Firenze e Granduca di Toscana, Giulia cita con ammirazione Isabella d’Este, moglie di Francesco Gonzaga e madre di Ferrante, da cui Bernardetto e Giulia acquistarono il feudo di Ottajano. Nel libro pubblicato venti anni fa Carmine Cimmino ha illustrato le ragioni che indussero i due nobili fiorentini a venir via da Firenze e a mettere radici ai piedi del Vesuvio, così come in altre sue pubblicazioni ha frequentemente espresso la convinzione che i Medici contribuirono a costruire quello “stile” ottavianese di cui hanno parlato Francesco D’Ascoli e altri storici del territorio vesuviano.

In un recente convegno Cimmino ha detto che le donne dei Medici e delle famiglie nobili di Ottajano legate alla famiglia principesca hanno svolto un ruolo importante nella storia sociale della città, talvolta operando scelte e adottando comportamenti di grande modernità. Ci auguriamo che egli riprenda l’argomento e lo sviluppi anche attraverso i riferimenti alla documentazione recentemente fornita dagli archivi.

Dobbiamo anche dire che la decisione di intitolare l’auditorium a Giulia de’ Medici è coerente con i programmi dell’Istituto e con le scelte strategiche del Dirigente prof. Michele Montella e dei docenti tutti, perché essi  danno grande importanza alla conoscenza della storia del territorio. La manifestazione si svolge in un momento in cui le vicende dei Medici di Firenze occupano la prima serata del primo canale della Rai TV con una “fiction” molto attesa, e che già appare di notevole livello: e l’I.C. “D’Aosta” mette anche il cinema e le arti “figurative” al centro dei suoi programmi e delle sue attività. Insomma, la manifestazione di venerdì consentirà di sviluppare più di un argomento.