Una nome femminile vergato sul muro ad altezza di bimba, “Mummia”, che racchiude una storia piena di mistero e nello stesso tempo potrebbe aprire una luce sui facoltosi proprietari di una grande villa suburbana che con le sue terrazze arrivava fino al mare.
È la nuova incredibile scoperta riservata dagli scavi in corso a Pompei e raccontata in esclusiva all’ANSA dal direttore del Parco Archeologico Massimo Osanna. Gli scavi, ripresi da qualche giorno, stanno interessando un terreno subito a nord della colonia romana, temporaneamente requisito ad un tombarolo locale, grazie ad un’azione congiunta con la Procura di Torre Annunziata e i Carabinieri.
Pareti dipinte e la volta intatta di un grande criptoportico fanno pensare si tratti, spiega l’archeologo, di un grande e raffinato complesso di età augustea, al quale appartenevano anche le stalle ritrovate un anno fa nell’ambito della stessa operazione giudiziaria con i resti di tre bellissimi cavalli, tra i quali un sauro bardato di bronzo che ha dato il nome alla tenuta.
Ora la villa, appartenuta con tutta probabilità ad un generale o ad un alto funzionario forse appartenente alla gens dei Mummii, importante famiglia romana mai prima d’ora documentata a Pompei, verrà riportata alla luce, a partire dal grande criptoportico e dagli ambienti di rappresentanza, con i fondi ordinari del Parco.
Ci vorrà del tempo, ma alla fine, assicura Osanna, la dimora verrà aperta alle visite.
(foto: ANSA Campania)