Nirvana Crow: la trilogia romantica di Maria Santamaria

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Trilogia romantica e passionale, Nirvana Cro è una fiaba suddivisa in tre parti che sogna e fa sognare, nella quale possono riconoscersi le giovani donne di ieri e di oggi, che ancora devono lottare contro i pregiudizi sociali e le disparità di genere, e che credono profondamente nell’amore e nel suo lieto fine.

Il racconto dell’autrice Maria Santamaria, si svolge nel secondo decennio del Novecento: tra il 1912 e il 1921Il narratore è interno e onniscienteIl romanzo si suddivide in tre parti indipendenti, ma collegate tra loro: hanno una propriaautonomia, pur sviluppandosi in un continuum cronologico interdipendente, con lieto fine nella terza ed ultima parte.

Nirvana Crow è una giovane donna, appena ventenne, che inizia il suo “viaggio” con una fuga dalla casa paterna, perché “tradita” dalla propria famiglia, che le ha celato, fino a quel momento, il segreto sulla vera paternità biologica. Abbandona gli agi di una vita alto borghese nella capitale della Gran Bretagna, trasferendosi nella Contea di Durham, presso la sorella del proprio padre, zia Allison, alla quale è molto affezionata. Determinata a diventare presto economicamente indipendente, Nirvana ha portato con sé un cospicuo “gruzzolo” di risparmi, guadagnati come pianista, con l’intenzione di investirli nella concretizzazione del sogno di possedere e gestire una propria, originale sala da tè.

Durante il proprio “cammino” si scontrerà spesso con le ottusità di una società maschilista e piena di tabù, dalla quale vorrebbe affrancarsi. L’intera storia si può forse leggere come il “viaggio di un’eroina” (in senso propperiano) nell’attraversamento di una strada impervia e irta di ostacoliimposti dal destino. Sembra quasi che all’interno del romanzo vi siano, in effetti, alcuni degli elementi utili a definirlo quasi alla stregua di una “fiaba moderna”, a cominciare da una serie diantagonisti, per lo più femminili e dalla personalità molto forte, che sfavoriscono la protagonista principale: Sandy, la “strega” amante del suo primo amore David, nella prima parte; Sophie, la giornalista spregiudicata e femminista del secondo volume, che ha conquistato Brad, l’uomo che Nirvana amerà più di ogni altro nella seconda parte; Florence, la viaggiatrice olandese, matura, esperta, sensuale, che cercherà di tenerla lontana da Damien, nell’ultima parte. Altri personaggi, ai quali Nirvana è legata profondamente, invece la favoriscono: Aaron il giornalista, Eleanor e Oliver i suoi collaboratori, Marcel e Mel i suoi migliori amici del “periodo francese”; altri l’aiutano comela cara zia Allison, Luc, Damien. L’archetipica figura del Principe è impersonata dai diversi amori che Nirvana incontra nell’arco degli anni: si troverà a dover affrontare tutta una serie di ingiustizie e ostacoli per poter riconquistare e salvare, ogni volta, le proprie relazioni. Il racconto inizia quindicon una rottura dell’equilibrio iniziale – la vita a Londra; prosegue attraverso una serie di peripezie; termina con il ristabilimento dell’equilibrio iniziale: il lieto fine. Non manca, come in ogni fiaba che si rispetti, la presenza di un vero “mostro” da combattere, in questo caso un lupo, leggibile anch’esso come metafora, ma anche come simil archetipo junghiano (Nirvana avrà modo di affrontare uno dei primi percorsi dell’allora nascente psicoanalisi).

La simbologia del “rito iniziatico”- lo spaesamento interiore, lo sbandamento della vita concreta della protagonistatraspare dal viaggio iniziale nel bosco, nel quale Nirvana letteralmente si perde;si ripresenta, in forme diverse, nel viaggio attraverso la Manica, lungo le coste della Normandia in compagnia della sua guida Lucche gli donerà un vero e proprio amuleto da cui trarre forza e compare di nuovo durante il viaggio che ella farà, a distanza di tanti anni, alla ricerca di Luc stesso,ovvero dell’amore perduto.

I tre racconti, parti di un unico romanzo, sono legati da una coerenza narrativa, strutturale e internarispetto alla trama e all’intreccio, che li rende un unicum non solo in senso cronologico, ma anche attraverso l’uso di richiami interni, flash back e dettagli che, incontrati in determinate scene “emblematiche”, a monte o in itinere, trovano compimento a valle, talvolta in modo inaspettato,giungono a soluzione; altre volte vengono interpretate o impiegate altrove come vere e proprie  lezioni di vita di cui fare tesoro.  

Maria Santamaria

Maria nasce a Napoli, nel gennaio del 1979, ma vive fin da subito in un piccolo paese alle pendici del Monte Somma (Somma Vesuviana). All’età di quattordici anni decide di aprire il cassetto immaginario nel quale racchiude, fin da bambina, il sogno di diventare una scrittrice, e nel farlo comincia a scrivere una storia La storia inizia come una sorta di fiaba romantica, e gotica, dal titolo “The Dark Side, e verrà condivisa, qualche anno più tardi, esclusivamente con la propria nipotina (nonostante la presenza di ben quattro persone, tra fratelli e sorelle, quali “papabililettori) al compimento della stessa età in cui la zia, precedentemente, aveva composto il romanzo, che constava, allora, di una sola parte.

Dopo circa un paio di anni dalla prima scrittura, tuttavia, questo sogno tornò ad abitare il fondo delcassetto, benché la vita dell’autrice avesse preso un’altra strada. Infatti, abbandonata l’idea, seppur con sofferenza, di diventare un avvocato seguendo le orme del proprio padre, proverà a dare voce alle sue aspirazioni più creative, che in parallelo l’hanno sempre seguita. Quindi, cambierà scuola, inizialmente il liceo scientifico, e sceglierà di diplomarsi in Arte della Stampa all’Istituto d’Artedi Napoli specializzandosi, successivamente e grazie al merito di diverse borse di studio, in Conservazione dei Beni Culturali.

Nel 2005 si trasferirà a Bologna, dove risiede attualmente e dove si dedicherà, oltre ai vari impieghi per sbarcare il lunario, alla pittura (olio su tela) e alla naturopatia (nella stessa città conseguiràinfatti il Diploma in Naturopatia con Specializzazione in Psicosomatica e Riflessologia Plantare)fino a quando, durante un periodo di lunga convalescenza dovuta ad un intervento chirurgico,riaprirà quel cassetto rimasto chiuso per quasi trent’anni, per rivedere, inizialmente, la prima partedel primo romanzo “tronco”, ormai “vetusta” e datata, e andando a ravvivare, in questo modo, la fiamma della passione letteraria accesa in adolescenza. Così, in un attimo e quasi come vittima di un incantesimo, che durerà da ottobre 2020 a maggio 2021, e tutto d’un fiato, la scrivente si ritroverà catapultata, quasi, nella storia della sua protagonista, dovendone seguire i pensieri, le fantasie, le dinamiche, i desideri, cercando di trascriverli in fretta e quasi compulsivamente sulle avide pagine del proprio computer! Riuscirà, così, a modificare l’abbozzo dell’età giovanile, arricchendo di contenuti e temi il proprio racconto, e a portare a compimento la sua piccola opera, cambiandone anche il titolo in quello attuale, con la fierezza e l’entusiasmo di chi riesce a mangiare il proprio pane ancora caldo, appena impastato e cotto con le proprie mani.