Museo della Memoria chiuso: flash mob con la stella di David sul petto. Il Comune: “iniziati i lavori di riapertura”

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Nel giorno internazionale della memoria è rimasto chiuso il museo dedicato proprio alla memoria di un passato che non dovrà più tornare. La struttura, inaugurata nel 2004, all’interno del ristrutturato rifugio antiaereo della città, per ricordare seconda guerra mondiale, Resistenza ed Olocausto, è interdetta al pubblico da otto anni. Porte sbarrate ufficialmente a causa di un’infiltrazione d’acqua nei muri. Intanto oggi pomeriggio, alle cinque, i giovani e meno giovani del comitato civico “SottoSopra” hanno organizzto all’esterno del museo, in piazza Mercato, un flash mob “silenzioso”, sia per ricordare la Shoah che per sollecitare la riapertura immediata del museo. E’ stato un evento significativo. I militanti del comitato si sono riuniti sul pavimento di marmo che sovrasta il museo con una stella di David appuntata sul petto. “Sentiamo la necessità di riunirci in un luogo che possa rappresentare al meglio l’importanza della memoria e, non potendolo fare nel museo, “Sotto”, lo faremo “Sopra” di esso”, scrivono nel messaggio alla città gli esponenti di SottoSopra. A ogni modo ci sono buone notizie sul fronte della riapertura del museo e del suo riutilizzo a scopo didattico. Sono infatti appena iniziati i lavori di ripristino. Li aveva promessi un mese e mezzo fa l’assessore comunale alle opere pubbliche, Raffaele Sibilio. Promessa concretizzata dunque: operai al lavoro per riconsegnare alla città la storica galleria ubicata sotto la centralissima piazza Mercato. La ristrutturazione costerà tra i 70mila e gli 80mila euro, a meno di imprevisti. “Bisogna fermare le infiltrazioni di acqua dalle griglie che si trovano sotto le panchine della piazza e che sono state vandalizzate nel tempo – spiega l’assessore Sibilio – ma l’intervento che abbiamo appena iniziato punterà anche a verificare la funzionalità degli impianti termici recuperandone il salvabile. Credo però che per una messa in esercizio totale ci vorrà qualcosa in più di quanto preventivato”. Comunque, nonostante le difficoltà da superare Sibilio, se la sente di preannunciare una data di chiusura dei lavori di ristrutturazione. “Non oltre un mese da ora”, dichiara. Il problema di fondo però è di rendere il museo una struttura permanente in grado di offrire una programmazione capace di attrarre pubblico. E’ stato infatti questo uno dei principali problemi che hanno poi portato alla chiusura.”Il museo fu chiuso subito dopo le elezioni comunali del 2010 – ricorda Sibilio – in quell’occasione fu messa in liquidazione una società composta da addetti alla struttura di piazza Mercato. Addetti poi assunti dalla fondazione Imbriani, che gestisce la biblioteca. Io però credo – l’idea dell’esponente della giunta retta dal sindaco Raffaele Russo – che per avere un museo a tutti gli effetti sia necessario avere idee e rivolgersi a società specializzate nella gestione di eventi artistici e, più in generale, culturali. Si potrebbe quindi pensare di affidarlo a una società competente. Ciò creerebbe occupazione e non graverebbe sui costi comunali”. Il Museo della Memoria è dedicato al pomiglianese Vincenzo Pirozzi, martire delle Fosse Ardeatine. Fu inaugurato il 25 aprile del 2004: 600 metri quadrati ubicati sotto l’antica piazza Mercato, nel rifugio antiaereo di Pomigliano, e utilizzati durante la seconda guerra mondiale per difendere la città dai bombardamenti. Grandi spazi sotterranei poi trasformati, tredici anni fa, grazie alla spesa di ben 8 milioni di euro dell’Unione Europea, in un centro culturale polivalente capace di illustrare le pagine più tragiche della storia umana.