La terra dei fuochi tutelata da Cantone

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Se entro il 17 aprile tutto andrà per il meglio nelle aule parlamentari , Raffaele Cantone e Matteo Renzi , avranno consegnato all’Italia il nuovo Codice degli appalti.

Il decreto è stato varato ieri. Disponiamo di uno strumento che vuole mettere ordine nel  complesso mondo degli appalti pubblici che nel tempo obbligherà i Paesi Europei a guardare verso di noi. Molte le novità che riguardano l’ambiente e la progettazione delle opere pubbliche. Dopo più di un decennio va, finalmente , in soffitta la “Legge Obiettivo”. Sulla spinta di un malinteso senso della modernizzazione del Paese, lo Stato si sentì ,allora, autorizzato a fare e strafare opere gigantesche senza troppo riguardo per l’ambiente e i territori. Centinaia di cantieri aperti che nel Sud hanno lasciato qua e là clamorose incompiute, cartelli arrugginiti e molti contenziosi con le ditte appaltatrici. I costi finali di quella operazione ancora non sono noti. Ora si cambia e gli apprezzamenti per le nuove norme che arrivano dalle associazioni ambientaliste e dalle aziende già green, danno il segno di buone speranze. Di sicuro quando avrà esaminato le norme su rifiuti, discariche e bonifiche, il Presidente dell’Autorità Anticorruzione, Raffaele Cantone avrà pensato alla “ sua” terra dei fuochi. Una delle più importanti novità riguarda ,infatti, la progettazione ambientale. Nulla sarà fatto senza prima aver consultato il Ministero dell’Ambiente. Probabile che nella discussione parlamentare qualcosa cambierà. Ma le prescrizioni e le autorizzazioni ministeriali non potranno essere eluse. Il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti è già in partita. Da oggi – osserva Galletti – la progettazione degli interventi in materia ambientale sarà disciplinata da specifiche linee guida del mio Ministero. E questo riguarderà sia i casi in cui l’ambiente è l’oggetto diretto dell’appalto, sia i casi in cui il legame con l’ambiente è indiretto, come la costruzione di edifici, strade o le forniture per gli uffici . Dal basso, sin dalla pubblicazione dei bandi di gara sarà obbligatorio agire nel rispetto della nuova disciplina. Per riparare a danni storici, come le bonifiche dei siti inquinati o la loro messa in sicurezza , il Codice mette a disposizione procedure e modalità più snelle. Oltre che più trasparenti, s’intende. Soldi ? Investimenti pubblici e privati ? Certo, solo chi non è in regola o non lo è mai stato deve temere sanzioni e squalifiche, dicono all’Autorità anticorruzione. Ed anche in questo Renzi lancia una piccola sfida all’Europa. L’ordinamento italiano per la prima volta si dota di una normativa semplificata per tutta la filiera ambientale. Quindi non solo azioni punitive contro frodi e corruzione – fenomeni non solo italiani, beninteso – ma finalità strutturali in un settore strategico dell’economia nazionale .Per un po’ continueremo a districarci tra cavilli e disposizioni nascoste in altri provvedimenti o sentenze. Ma il nuovo codice passa da 660 articoli con 1500 commi a 217 : è una disciplina autoapplicativa commenta la rivista specializzata Greenreport. Non è un caso – altra novità rilevante – se per lavori urgenti di bonifica o messa in sicurezza di siti contaminati si potrà  ricorrere anche alla procedura negoziata, senza attendere i tempi di svolgimento di gara. E’ scontato che l’att enzione sulle ditte partecipanti sarà massima per bloccare ingerenze di ogni tipo. Ma il Ministro dell’Ambiente ha già fatto sapere che vigilerà e senza sconti.

 

Foto ( fonte Internet)

Raffaele Catone Presidente Autorità Anticorruzione.