Riceviamo e pubblichiamo dal il Sindacato OR.S.A.
In questi ultimi 6 mesi sono accadute cose mai viste, ognuno di noi ha vissuto momenti veramente “complicati”, e il Trasporto Pubblico in Campania non ne è stato da meno. Purtroppo però ad affiancare e peggiorare le “normali” difficoltà che la vita “ai tempi del COVID-19” ci ha portato, c’è stata l’EAV che coi suoi ritardi, coi suoi deragliamenti (3 in 5 mesi), con la sua nuova “politica del trasporto” (e nel trasporto), con le sue scelte in materia di gestione del personale, ha contribuito non poco.
I Lavoratori, i Cittadini e gli Utenti hanno il diritto di avere delle certezze quando salgono su un treno o su un bus. Ad essi dobbiamo dare un mezzo di trasporto SICURO, sia in termini di pulizia e sanificazione, che in termini di sicurezza (sia per la loro incolumità fisica, che per la salute o contro la microdelinquenza).
Ma ciò non avviene, le centinaia (forse migliaia) di telecamere nulla o quasi possono fare per impedire scippi e rapine, le forze dell’ordine sono assenti ingiustificate, le guardie giurate proteggono il palazzo di direzione (da chi poi ?) e qualche uscita nelle stazioni di Napoli; gli assembramenti si verificano quotidianamente, le mascherine sui treni e bus balneari sono come la chimera e l’esiguo argine che possono fare i Lavoratori in servizio è insufficiente; nessuno screening è stato fatto tra il personale per evitare che qualcuno di essi, positivo al COVID ma asintomatico sia, suo malgrado, veicolo inconsapevole di contagio; gli impianti di climatizzazione su treni e bus funzionano (molto) poco e (molto) male; i ritardi (finanche in partenza) sono abissali, poco o nulla hanno inciso i treni “revampizzati” arrivati di recente ma i cui guasti quotidiani sono da guinness dei primati; la rete ferroviaria è obsoleta ed è a rischio di cedimenti strutturali che portano poi ai deragliamenti… che sono tutti avvenuti a bassissima velocità e quindi con nessun danno per i Viaggiatori (ma solo per fortuna).
Per questo e per tanti altri motivi il Sindacato OR.S.A. chiederà all’azienda ed alle istituzioni un tavolo di confronto: è il momento di programmare un nuovo tipo di Trasporto, in cui il termine PUBBLICO sia al centro del progetto, perché esso deve essere fruibile dalla maggior parte dei Cittadini, per il maggior tempo possibile e nel miglior modo possibile.
Intanto pochi giorni fa, in attesa di iniziative concrete, sia aziendali che delle forze dell’ordine per tutelare l’incolumità fisica di chi lavora ed usa i mezzi di trasporto, un capotreno è stato aggredito!! È un episodio gravissimo perché è il sintomo di un male che azienda e le istituzioni stanno sottovalutando, facendo finta di voler credere (e far credere) che le telecamere sui treni, sui bus e nelle stazioni siano un deterrente contro eventi criminosi.
In un’epoca in cui le immagini sono tutto… da una dirigenza che ha fatto, proprio dell’immagine, dell’apparenza (e non della sostanza) la propria ragion d’essere, che ha occupato tutti i mezzi di informazione con selfie e comunicati privi di reali e concreti contenuti non ci meraviglia, ma purtroppo non ci sorprende neanche l’assenza di carabinieri e polizia sui treni e sui bus.
Solo qualche mese fa avevamo tutto il territorio presidiato in modo capillare dalle forze dell’ordine e finanche dall’esercito, dovevamo persino dimostrare il perché ci stavamo recando al lavoro, oggi invece i lavoratori dei trasporti hanno timore di andare al lavoro perché non sanno quando e come potranno ritornare a casa.
Dunque, per sottolineare il ritardo con cui si affronta il problema della sicurezza dei trasporti e sui mezzi di trasporto, per portare la solidarietà al Lavoratore aggredito, in questo periodo i treni della Circumvesuviana partiranno dai Capilinea con 10 minuti di ritardo.
Un ritardo che dovrebbe pesare innanzitutto sulla coscienza di chi, chiamato a dirigere un’azienda di trasporto deve essere presente anche sui luoghi di lavoro per capire i reali problemi che ci sono e per trovare il modo di risolverli, invece di invadere stampa e social di comunicati, interviste senza contraddittorio, foto, e selfie che nulla hanno a che fare con la “dura” realtà che chi viaggia su treni e bus ogni giorno è costretto a subire.
(foto dal web)