Il prete di Luigi Di Maio: “Gogna mediatica disumana”    

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Don Peppino Gambardella in parrocchia con Luigi Di Maio (entrambi al centro della foto), alcuni anni fa
Don Peppino Gambardella in parrocchia con Luigi Di Maio (entrambi al centro della foto), alcuni anni fa

Don Peppino Gambardella, parroco della chiesa madre di Pomigliano, condanna il bullismo cibernetico che si sta abbattendo sul politico sconfitto alle elezioni

 

Don Peppino, negli ultimi anni lei ha criticato più volte, anche dalle pagine dei giornali, l’operato di Luigi Di Maio, dopo essere stato suo sostenitore nella fase dell’idillio con i Cinque Stelle. Poi si è definitivamente staccato da Di Maio quando lui ha deciso di uscire dal Movimento per fondare un suo partito. Ora però, a seguito della sconfitta, colui che è stato, e che è, uno dei fedeli della chiesa di San Felice in Pincis, della quale lei è pastore da tanto tempo, è oggetto di un’aggressione mediatica, soprattutto attraverso i social, che trova rari precedenti in Italia. Un accanimento che ha visto addirittura alcune persone, anche di Pomigliano, augurare al giovane politico le cose peggiori. Cosa si sente di dire in merito a quest’aspetto della vicenda ?                    

 “Il mio pensiero è questo: rispetto le scelte politiche di Luigi perché sono scelte sue, personali. Lui ha fatto una sua valutazione e io non intendo entrare in merito. Ma vorrei fargli sentire la mia presenza di parroco e di amico in questo momento”

Questa è sicuramente una situazione molto dura da affrontare per Di Maio che, non dimentichiamolo, è un uomo giovane…                

Certamente, è molto difficile. Comprendo che in questo momento stia vivendo una situazione di grande sconforto perché è passato da uno stato di grande riconoscimento nazionale e internazionale a uno stato di bocciatura elettorale. Io però gli dico solo di farsi coraggio, che la vita continua. Lo incito ad andare oltre questa fase di dolore e di angoscia”

Le sue parole mi fanno pensare che in lei stia prevalendo il don Peppino sacerdote e non l’appassionato elettore pentastellato che criticava le scelte del ministro degli Esteri…     

“A me interessa lui come persona. La persona è sempre al centro della mia attenzione pastorale. La persona è al centro di tutto. Io non giudico il suo operato. Mi interessa lui come persona. Ritengo che la persona sia centrale, indipendentemente dalle valutazioni etiche o religiose io incontro le persone. La loro gioia diventa la mia, il loro dolore diventa il mio”

Non crede che dopo che a un essere umano gli crolla il mondo addosso l’aggiunta di un’aggressione mediatica possa metterlo pericolosamente al tappeto ?      

“Faccio un appello a tutti: non è bella questa gogna mediatica. E poi una gogna fatta anche da gente che finché lui era in auge lo cercavano rendendosi, come dire, sempre presenti. Questo atteggiamento sleale di abbandonare le persone al loro destino nel momento della disgrazia non lo condivido ed è espressione di mancanza di umanità”.

 Se la sente di tornare alla questione politica, al momento in cui ha deciso di non sostenere più Luigi Di Maio ?      

“Molte volte lui non mi ha trovato d’accordo con le sue scelte politiche. Ma questo non è il momento di dare giudizi politici, soprattutto in modo violento e negativo. E’ il momento dell’abbraccio fraterno e dell’incoraggiamento a riprendere il cammino”.