Dopo innumerevoli casi di furti nelle case in varie zone della città metropolitana di Napoli, come il vesuviano e l’agronolano, da qualche tempo i professionisti del campo sono ritornati a “cannibalizzare” i veicoli.
Nelle ultime settimane, infatti, sono aumentate le denunce per furti di auto o di pezzi di veicoli che vengono estratti e presumibilmente venduti privatamente. L’episodio di ieri avvenuto Pianura ne è un chiaro esempio: un uomo di 45 anni stava estraendo la marmitta di un auto, una pratica classica che sta avvenendo spesso ultimamente, proprio come accadeva anni fa per cui si sentivano storie del genere almeno una volta al giorno. Purtroppo l’episodio di Pianura è terminato tragicamente: a quanto pare l’uomo avrebbe montato male il cric che ha ceduto improvvisamente non lasciando scampo all’uomo che è fatalmente deceduto dopo esser stato schiacciato dal peso del veicolo.
Furti di auto e di pezzi facilmente rivendibili al miglior offerente, solitamente a meccanici o carrozzieri, come ad esempio la marmitta, che vengono estratti dalle autovetture dei legittimi proprietari. Ovviamente si tratta nella maggior parte di casi di utilitarie che tantissime persone hanno, motivo per cui è poi facile rivenderne i pezzi in men che non si dica. La Panda si riconferma l’auto più sottratta in Campania, quasi 7.500, seguita da Cinquecento, Punto, Y e Golf.
Anche quest’anno la Campania si riconferma prima in Italia per furti d’auto: sarebbero oltre 19 mila i veicoli che ogni anno vengono rubati, di cui solo il 25% circa viene poi recuperato e restituito ai proprietari.
Con la pandemia e il lockdown, nel 2020 si era assistito ad un forte calo del fenomeno che è invece nuovamente aumentato seppur gradualmente da inizio 2021 in poi con l’allenamento delle restrizioni anti-covid19.