Si dice che sbagliando s’impara e il Napoli è maledettamente bravo ad imparare dai propri errori: è subito cancellato il passo falso contro la Lazio di venerdì scorso, grazie al netto 2-0 contro l’Atalanta. La partita presentava diverse insidie, che il primo tempo ha confermato: una buona Dea (soprattutto in fase difensiva) ha limitato le offensive del Napoli e di Osimhen. Nella ripresa però non c’è stata storia ed è stato un monologo partenopeo dall’inizio alla fine: i ragazzi sono rientrati in campo al 45’ con un altro piglio e hanno sottomesso i bergamaschi con il consueto gioco corale ad altissima intensità, ingiocabile per gli avversari.
Nel copione del secondo atto del match, il protagonista assoluto è stato chiaramente Kvara, che ha realizzato l’ennesima opera d’arte stagionale: il georgiano ha messo in serie giocate da fenomeno, dalle finte con cui ha messo a sedere i difensori avversari, fino al destro secco per spiazzare Musso. Solidissima la prestazione della difesa e in particolare del solito Kim, che non hanno concesso praticamente nulla. In questo momento scalare una montagna è più facile che superare il coreano: quello che stupisce è la soglia dell’attenzione costantemente alta, che lo fa sembrare un automa telecomandato.
A ormai sole 12 giornate dalla fine può partire il countdown per la certezza matematica del titolo, essendo il Napoli ad almeno +17 sulla seconda (in attesa della Lazio impegnata a Bologna). Appuntamento a mercoledì sera, quando ci sarà la possibilità di scrivere un’ulteriore pagina di storia, qualificandosi per la prima volta tra le prime 8 d’Europa…