Umberto Cerciello, in arte Drumbert Dj, ha presentato il suo ultimo singolo “Casamale” e ci ha raccontato di più sul suo percorso
Artista emergente del nostro territorio, Umberto Cerciello è un ragazzo di Somma Vesuviana che ha fatto della sua passione il suo lavoro.
Inizia da piccolissimo ad appassionarsi alla musica, in particolare alle percussioni, per poi iniziare a farsi spazio in questo mondo con la batteria e poi come dj.
In occasione dell’uscita del suo ultimo singolo “Casamale”, gli abbiamo posto alcune domanda per conoscere meglio lui e la sua musica.
Raccontaci di questo ultimo singolo “Casamale”, come nasce e perché proprio il nostro borgo?
“Io sono originario di Somma Vesuviana. Inizialmente ho cominciato a produrre brani basati sull’afro house ma, dato che da piccolo ho sempre suonato vari strumenti a percussione come per esempio la batteria, ho suonato anche la tammorra, lo strumento classico del paese. Per unire entrambe le cose, per portare in giro la mia musica ho pensato di portare anche un po’ di Somma e raccontare le mie radici attraverso la musica.”
Da quanto fai musica e come mai questo genere musicale così particolare, ovvero l’afro house con richiami folcloristici?
“Come dicevo prima, io ho iniziato con la batteria a 3 anni. Poi a 12 anni ho iniziato con il percorso da dj e la musica afro house mi ha sempre attirato. Prima si chiamava musica tribale perché ci sono delle percussioni all’interno. Dato che ora faccio anche produzioni ho pensato di inserire le percussioni nei miei brani e il genere che si avvicinava di più al mio era proprio l’afro house che ha, appunto, questi suoni tribali.”
Chi sono i tuoi idoli nel mondo musicale e a chi ti ispiri?
“Io mi ispiro molto a Black Coffee, che è un artista internazionale, ma anche a Pablo Fierro ma ci sono molti nomi della musica house che si avvicinano molto alla mia idea di fare musica.”
Tramite la tua musica cosa vorresti trasmettere a chi ti ascolta?
“Sono una persona un po’ chiusa, timida e cerco di trasmettere ciò che ho dentro, tutte le mie emozioni attraverso le percussioni, attraverso la musica. Quando produco mi lascio ispirare sempre da qualche luogo, per esempio il Casamale. Nel mio ultimo singolo ho immaginato una foresta, una giungla in cui i ritmi afro si fondevano con il suono delle tammorre e tutti gli strumenti a percussione. In questo brano ho inserito anche rumori e suoni provenienti dai residui di immondizia: cianfrusaglie, bidoni, dei fusti dell’olio. La scelta di inserirli è stata determinata dal fatto che noi facciamo parte della Terra dei Fuochi. Ho cercato di far emergere un messaggio, di far comprendere che Napoli non è solo la parte brutta, che nelle nostre tradizioni c’è tanta buona musica e che ci sono artisti emergenti che, come me, cercano di raccontare un qualcosa attraverso la musica.”
In un certo senso può essere anche una musica da denuncia?
“Si, il mio intento è proprio quello di sfatare questa immagine errata che si ha di Napoli.”
Parlaci dei tuoi progetti futuri, c’è già qualcosa in cantiere?
“Si ci sono altri tre brani in uscita oltre ai tre che sono già usciti, ovvero ‘Dale un sabor’, un brano afro latino, cantato da Dairo Todd, un ragazzo cubano e anche lì ho cercato di unire Napoli con le sonorità cubane e latine. Poi ci sono gli altri due singoli, ‘Monastery’ e ‘Casamale’. Successivamente ci saranno gli altri tre brani e anche questi sono ispirati al mare o al tramonto perché mi emoziona molto guardare la natura, luoghi come foreste e boschi. Sono molto attratto da questi luoghi e anche quando mi dedico alla produzione cerco di farlo guardando il mare o comunque un bel paesaggio.”
Tu sei del Casamale? Nasce da qui il titolo del singolo?
“No io sono di Rione Trieste, di Via Colle. Lí c’era Zia Chicchina, una delle donne della tammorra. Da bambino, quando facevano il Fuoco di Sant’Antonio, festa folcloristica molto sentita in città, sentivo la musica popolare. Poi sono cresciuto e ho deciso di portarla in chiave moderna nel mio lavoro e nelle mie produzioni, anche per non far perdere quel ricordo della musica folcloristica”.
Vuoi concludere con un ultimo aneddoto?
“Io ho un mio progetto che si chiama ‘Drumbert Live Orchestra’, un sogno che avevo fin da piccolo. Infatti, il disco per intero si chiamerà “My Dream” e ci saranno tutti i brani che man mano stanno uscendo. ‘Drumbert Live Orchestra’ è un’orchestra di 18 elementi tra musicisti e cantanti, dove suono sia come Dj che come batterista. Ho creato un set mio e nei live, sia per eventi privati che in piazze e discoteche, porto il mio progetto. L’ultima serata l’ho fatta in Calabria in una discoteca e ha avuto tanto successo. Questa è stata una delle prime serate dal vivo perché il progetto Drumbert Live Orchestra’ è nato 7-8 mesi fa, una cosa abbastanza nuova.”